Mercati – Europa poco mossa con focus su trimestrali e banche centrali, Milano chiude a +0,3%

Chiusura poco mossa per le borse europee, mentre prosegue debole la seduta di Wall Street dopo la pausa di ieri per la festività del Martin Luther King Day e con il focus dei mercati rivolto sull’outlook degli utili societari e sulle prossime mosse delle banche centrali.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un +0,3% a 25.981 punti. Sopra la parità anche il Cac 40 di Parigi (+0,5%), il Dax di Francoforte (+0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%), mentre ha terminato in lieve ribasso il Ftse 100 di Londra (-0,1%).

Oltreoceano, il Nasdaq oscilla sulla parità (+0,02%), mentre lo S&P 500 cede lo 0,1% e il Dow Jones l’1%. Goldman Sachs crolla del 6,8% dopo aver diffuso risultati inferiori alle attese, mentre Morgan Stanley balza del 6,5% dopo i conti.

Il focus degli operatori nei prossimi giorni sarà rivolto sulle indicazioni provenienti dalla stagione delle trimestrali, in cerca di segnali sullo stato di salute dell’economia tra le preoccupazioni per il rischio recessione.

In tema banche centrali, in settimana sono in programma gli interventi di diversi esponenti della Federal Reserve, che potrebbero fornire maggiori dettagli sulla traiettoria dei tassi di interesse in vista del meeting del Fomc del 1° febbraio.

Secondo quanto riportato dal Bloomberg, invece, la Bce starebbe iniziando a considerare di rallentare il ritmo dei rialzi del costo del denaro rispetto a quanto indicato a dicembre dalla presidente Christine Lagarde.

Se da una parte un incremento di 50 punti base resta l’ipotesi più probabile nell’appuntamento di febbraio, dall’altra starebbe prendendo piede l’opzione di una stretta ridotta a 25 punti base nella riunione di marzo

In precedenza, il capoeconomista della Bce Philip Lane aveva dichiarato che i tassi dovranno salire ancora in territorio restrittivo per riportare l’inflazione verso il target dell’Eurotower.

Sul fronte macro, il Pil cinese del 2022 è cresciuto solo del 3% ben al di sotto dei target di Pechino e ai minimi da 40 anni, alimentando i timori recessivi, mentre la popolazione cinese è calata per la prima volta da 60 anni.

Sul Forex il biglietto verde si mantiene in prossimità dei minimi da aprile, con il cambio euro/dollaro tornato sotto quota 1,08 e il dollaro/yen a 128,2 in attesa di un potenziale annuncio su un cambiamento nell’attuale politica ultra accomodante della Bank of Japan al termine della riunione di domani.

Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+1,6%) a 85,8 dollari e il Wti (+0,5%) a 80,5 dollari, dopo che l’Opec ha lasciato invariate le previsioni sulla crescita della domanda di petrolio nel 2023 a 2,2 milioni di barili al giorno.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund arretra di circa 4 punti base a 178, con il rendimento del decennale italiano al 3,87%.

Tornando a Piazza Affari, in luce Leonardo (+4,9%) in scia all’upgrade a ‘buy’ di Goldman Sachs, con gli acquisti che hanno premiato in particolare anche Recordati (+4,4%), Tenaris (+3%) e Prysmian (+2,2%) e Stm (+2,1%). In rosso Iveco (-2,2%), Bper (-1,5%) e Intesa Sanpaolo (-1,1%).