Cofle – Protagonista del cambiamento virtuoso in ambito ESG

Cofle, azienda attiva nella progettazione, produzione e commercializzazione a livello mondiale di sistemi di comando e control cables per il settore off-road vehicles, automotive e after market automotive, ha pubblicato il primo bilancio di sostenibilità per raccontare il proprio impegno nella sostenibilità ambientale, sociale e di governance, ormai consolidato negli anni, e gli obiettivi futuri.

“Questo bilancio è frutto di un impegno che ha radici lontane nel tempo. Sin dagli inizi della nostra storia, nel 1964, Cofle ha avuto un’attenzione particolare verso quelle che ancora non si definivano politiche CSR, e un forte rispetto dell’ambiente in cui operava” dichiara Alessandra Barbieri, Co-Ceo, Head of Group Communications e IR Manager di Cofle.

“Questo comportamento ha caratterizzato Cofle lungo tutto il suo percorso di crescita, e continuerà a caratterizzarla anche nella sua espansione all’estero. È difatti nostro obiettivo redigere una dichiarazione Consolidata di carattere non Finanziario che comprenda tutte le filiali estere entro il 2024”.

“Per generare valore sostenibile nel tempo abbiamo valutato i nostri punti di forza, ma anche, e soprattutto, siamo divenuti consapevoli dei percorsi necessari per migliorare il nostro impatto nelle tematiche ESG a medio e lungo termine. Non vogliamo semplicemente adattarci alla legislazione e alle regole vigenti, ma essere attori protagonisti di uno scenario che vedrà sempre più le imprese attuare questo cambiamento virtuoso”.

L’attenzione all’ambiente

Dal bilancio di sostenibilità emerge come Cofle sia consapevole delle responsabilità economiche, sociali ed ambientali che scaturiscono dalla sua attività e ritiene che solo valutando ed agendo concretamente nell’ambito di questi aspetti si possa garantire competitività e stabilità nel medio e lungo periodo.

“Crediamo fortemente che il nostro modello di business possa diventare sempre più sostenibile anche impattando positivamente quella che è l’efficienza operativa e i nostri risultati finanziari” dichiara Alessandra Barbieri.

“Per questo motivo, all’interno della nostra strategia aziendale abbiamo previsto una serie di azioni significative a breve, medio e lungo periodo che sono proprio volte a ridurre ulteriormente l’impatto ambientale”.

Cofle Italia è dotata di un Sistema di gestione integrato qualità/ambiente in conformità alle norme UNI EN ISO 9001 e 14001, in linea all’esigenza di utilizzare un valido strumento che aiuti ad integrare gli aspetti ambientali nelle proprie strategie produttive.

Un impegno che passa dalla ricerca di fornitori di materie prime riciclate, dal costante controllo degli scarti produttivi, dalla riduzione delle supply chain tramite strategie di reshoring, fino ad arrivare alla produzione in proprio di energia da fonti rinnovabili.

Il tutto senza dimenticare il focus sull’attività di R&D, “uno dei nostri reparti di eccellenza che si sta dedicando allo sviluppo di prodotti sempre più sostenibili, anche in virtù di tutta una serie di nuove normative che impattano il nostro settore, sia in riferimento alla riduzione delle emissioni che alla sicurezza”.

I principali risultati raggiunti nel 2021

La strategia di Cofle prevede investimenti atti a ridurre il consumo di risorse naturali e il loro riutilizzo, l’efficientamento degli impianti e dei fabbricati impiegati, nonché la transizione verso l’utilizzo di risorse energetiche rinnovabili.

Tra i principali risultati raggiunti nel 2021 emerge come la crescita del fatturato non abbia comportato un aumento proporzionale dei consumi energetici, dei rifiuti totali prodotti e delle emissioni dirette e indirette di gas serra (scope 1 e 2), che si sono invece ridotti rispettivamente del 18,8%, del 14,8% e del 19,9% per euro di ricavi rispetto al 2020.

Considerando la sola energia elettrica consumata nel 2021, il 44,7% di essa deriva da fonti rinnovabili (+1,4% rispetto al 2020), mentre sul totale dell’energia consumata è il 16,1% quella che deriva da fonti rinnovabili (+6,4% rispetto al 2020).

Dal 2016, infatti, l’azienda si è dotata di un impianto solare fotovoltaico che nel 2021 ha coperto il 10,5% del fabbisogno di energia elettrica, rispetto al 9,6% coperto nel 2020.

Un altro dato importante è rappresentato dalla riduzione del 14,8% dei rifiuti totali prodotti per euro di ricavi, con una percentuale del 99% di rifiuti destinati al recupero, sostanzialmente azzerando gli scarti produttivi, e un 40% di componente media riciclata nel packaging di legno e cartone.

Tra le iniziative volte alla riduzione dell’impatto ambientale sono da segnalare, inoltre, l’acquisto della maggior parte del materiale da fornitori locali, con conseguente ridotto impatto a livello logistico, e l’utilizzo di materie prime derivanti per il 49% da processi di riciclo, oltre alla riduzione del 20% delle emissioni dirette e indirette (Scope 1 e 2) di gas serra per euro di ricavi.

A ciò si aggiunge la realizzazione, all’interno dell’headquarter, di una palazzina in bioedilizia con basso impatto energetico per circa 0,47 milioni, a fronte di Capex complessivi per 4 milioni, mentre tra gli obiettivi di investimento per il 2023 figurano uno studio di fattibilità per l’istallazione di un nuovo impianto geotermico e l’acquisto di certificati GO per aumentare la quota utilizzata di energia elettrica da fonte rinnovabile.

L’importanza delle persone

Iniziative trasversali che dimostrano come l’attenzione ai temi della sostenibilità sia intrinseca alla strategia aziendale, promuovendo un coinvolgimento e un senso di responsabilità di tutta la struttura organizzativa, anche con l’obiettivo a breve termine di inserire i target ESG nei sistemi di remunerazione del top management.

Nella visione di Cofle, infatti, un elemento fondamentale per garantire nel tempo la sostenibilità nelle scelte aziendali è il capitale umano: le persone, il loro senso di appartenenza e responsabilità, frutto di politiche virtuose e vicine alle esigenze delle persone che rappresentano il fulcro della sostenibilità declinata secondo Cofle.

Il bilancio di sostenibilità fornisce un quadro di un’azienda che investe su personale giovane, che valorizza il ruolo femminile in azienda e che investe in formazione. Il 100% dei dipendenti è assunto a tempo indeterminato, il 50% dei nuovi assunti nel 2021 ha un’età inferiore ai 30 anni e il 41,5% sono donne, una percentuale destinata a salire fino a raggiungere almeno la parità.

Nel complesso, le azioni in ambito CSR di Cofle sono rivolte allo sviluppo delle condizioni delle persone che lavorano in azienda, delle comunità locali e dei progetti in ambito internazionale. “In questa direzione abbiamo intrapreso numerosi progetti di sostenibilità intrecciando rapporti di collaborazione con Associazioni di potenziamento socio-culturale e ambientale sul territorio”.

Gli obiettivi 2023-2024

Per continuare il proprio percorso di crescita sostenibile, Cofle ha fissato nove obiettivi da realizzare entro il 2024, a conferma di come le tematiche ESG abbiano assunto un ruolo rilevante non solo a livello etico-sociale ma anche di opportunità di business.

Per quanto riguarda il settore After Market, il Gruppo ha già sostituito per alcuni clienti il materiale packaging in plastica con materie prime di riciclo, e prevede in tempi brevi di attuare questo cambiamento per tutti i clienti AM, con l’obiettivo di riuscire ad anticipare il trend del mercato.

Nel business OEM, invece, Cofle prevede nei prossimi mesi una crescita della domanda di nuovi macchinari agricoli trainata da una sempre maggiore necessità di indipendenza sulle materie prime alimentari da parte dei Paesi Europei e dalle nuove regolamentazioni in termini di sostenibilità e sicurezza.

In particolare, la normativa Stage V europea, che prevede una serie di azioni volte ad abbassare ulteriormente le emissioni di gas causati dai motori diesel e gpl, sta implicando un grande salto tecnologico in tutta la produzione di macchinari agricoli.

“Per noi – spiega Barbieri – si tratta di un’importante opportunità. Stiamo già studiando e progettando insieme ai nostri clienti soluzioni che rispettino le nuove normative, che comporteranno il lancio di prodotti a maggiore valore aggiunto”.

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