Mercati – Gli eurolistini si mantengono sopra la parità, Piazza Affari +0,5%

Le Borse europee proseguono la seduta perlopiù in rialzo dopo l’apertura sopra la parità di Wall Street.

A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,5% in area 26.121 punti, bene come l’Ibex 35 di Madrid (+0,7%), il Cac 40 di Parigi (+0,3%) e il Dax di Francoforte (+0,3%) mentre il Ftse 100 di Londra scambia più arretrato a -0,1%. Oltreoceano il Nasdaq sale dello 0,7%, lo S&P 500 dello 0,3% e il Dow Jones dello 0,2%.

Gli investitori restano intenti a monitorare gli indicatori relativi alla crescita e all’andamento dell’inflazione nel tentativo di ipotizzare quando la Federal Reserve e le altre principali banche centrali potrebbero interrompere gli aumenti dei tassi di interesse.

Nel frattempo, i dati sulle vendite al dettaglio degli Stati Uniti, diminuite a dicembre dell’1,1% su base mensile, contro un consensus che evidenziava un -0,9%, dopo il -1% di novembre (rivisto da -0,6%), alimentano i timori che la politica ‘aggressiva’ sul costo del denaro da parte della Fed possa far precipitare l’economia in recessione.

Sempre sul fronte macro a stelle e strisce, l’indice grezzo dei prezzi alla produzione (PPI) ha evidenziato un calo dello 0,5% su base mensile, maggiore del consensus (-0,1%) e al di sotto del +0,2% di novembre (rivisto da +0,3%).

Stamane, nel Vecchio Continente, nello stesso mese i prezzi al consumo nell’Eurozona hanno registrato un decremento dello 0,4% su base mensile (dato finale), lievemente al di sotto del consensus e del dato preliminare (-0,3% entrambi). Su base annua i prezzi al consumo hanno riportato un progresso del 9,2%, in linea alle stime e alla rilevazione di preliminare.

Nel Regno Unito, invece, i prezzi al consumo sono aumentati, nel pari periodo, dello 0,4% m/m, rispetto al +0,3% del consensus e in linea con il mese precedente. Su base annua, l’indice è salito del 10,5%, in linea con la stima degli analisti e dopo il +10,7% di novembre.

Occhi puntati anche sul Giappone dove la banca centrale ha deciso, inaspettatamente, di mantenere una politica monetaria ultra espansiva.

Intanto, sul Forex, il cambio euro/dollaro avanza a 1,086 mentre il dollaro/yen scende a 128.

Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio per il nono giorno consecutivo con il Brent (+1,8%) a 87,4 dollari e il Wti (+2,2%) a 82,3 dollari, in scia all’ottimismo sul recupero della domanda cinese con l’abbandono della rigida politica zero Covid.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund cala di circa cinque punti in area 174 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,72%.

Tornando a Piazza Affari, in luce Tenaris (+4,8%), con gli acquisti che premiano anche Saipem (+4%) e Bper (+3,8%) mentre arretrano Campari (-1,9%), Amplifon (-1,4%) e Telecom (-0,5%).