Mercati – Milano sui livelli pre-guerra Ucraina, Ftse Mib chiude sopra 26.000 con spread sui minimi da aprile

Chiusura fiacca per le borse europee, mentre prosegue in calo la seduta di Wall Street in scia ai rinnovati timori per l’outlook dell’economia che mettono in secondo piano l’ottimismo per una Fed meno aggressiva sui tassi di interesse.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un +0,3% a 26.052 punti. Poco mossi anche l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%), il Dax di Francoforte (flat) e il Ftse 100 di Londra (-0,3%).

Oltreoceano, il Dow Jones guida i ribassi a -1,1%, seguito dallo S&P 500 a -0,8% e dal Nasdaq a -0,7%.

Gli investitori continuano a monitorare le indicazioni sullo stato della crescita economica e dell’inflazione per capire quando la Federal Reserve e le altre banche centrali finiranno il ciclo di rialzi dei tassi di interesse.

La frenata superiore alle attese dei prezzi alla produzione Usa a dicembre, unita al calo delle vendite al dettaglio maggiore delle previsioni, hanno alimentato le aspettative su un’imminente fine nella campagna di strette monetarie dell’istituti di Washington.

James Bullard (Fed di St. Lousis) ha però ribadito la necessità di mantenere una politica restrittiva nel 2023, prevedendo che i tassi debbano salire fino al 5,25%-5,50% nel corso dell’anno ma sottolineando come le possibilità di un ‘atterraggio morbido’ per l’economia Usa siano aumentate.

In mattinata, invece, la Bank of Japan ha confermato a sorpresa la propria politica accomodante contrariamente ai recenti segnali, decidendo sia di non intervenire sui tassi di interesse sia di lasciare invariato il range di fluttuazione dei rendimenti dei titoli di Stato.

Sul Forex il biglietto verde si indebolisce nei confronti delle altre valute, ad eccezione della moneta nipponica in seguito alla riunione della banca centrale giapponese in una seduta comunque volatile. Il cambio dollaro/yen risale a 128,5 e l’euro/dollari a 1,082.

Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio per il nono giorno consecutivo con il Brent (+1,4%) a 87,1 dollari e il Wti (+1,7%) a 81,8 dollari, in scia all’ottimismo sul recupero della domanda cinese con l’abbandono della rigida politica zero Covid.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund arretra di 8 punti base a 171 sui minimi da aprile, con il rendimento del decennale italiano al 3,72%, mentre il tasso sul Tbond americano crolla di 13 punti base al 3,42%.

Tornando a Piazza Affari, in luce Saipem (+7,1%), con gli acquisti che hanno premiato in particolare anche Tenaris (+4,2%), Bper (+3,3%) e Stm (+2%). In calo, invece, Campari (-1,9%), Amplifon (-1,5%), Tim (-1,4%), Mediobanca (-1,1%) e Terna (-1,1%).