Mercati – Avanzano nel pomeriggio, Piazza Affari +0,6%

Le Borse europee si avviano a chiudere l’ultima seduta di ottava in territorio positivo in scia all’andamento perlopiù in rialzo di Wall Street.

A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,6% in area 25.753 punti, bene come l’Ibex 35 di Madrid (+1,3%), il Cac 40 di Parigi (+0,6%), il Dax di Francoforte (+0,6%) e il Ftse 100 di Londra (+0,3%). Oltreoceano il Nasdaq sale dell’1,1%, lo S&P 500 dello 0,6% mentre il Dow Jones oscilla sulla parità.

Sebbene i dati diffusi questa settimana abbiano alimentato i timori di recessione negli Usa e di rallentamento globale, i funzionari della Federal Reserve e della Banca centrale europea hanno ribadito la loro intenzione di proseguire con politiche monetarie restrittive.

La vicepresidente della Fed, Lael Brainard, considerata ‘dovish’, ha affermato che i tassi dovrebbero rimanere elevati per un certo periodo per raffreddare ulteriormente l’inflazione. Parole che fanno seguito a quelle del presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, il quale prevede il raggiungimento di tassi nel range 5,25% – 5,5% entro la fine di quest’anno rispetto all’intervallo attuale tra il 4,25% e il 4,5%.

La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha ribadito, durante un panel del Forum economico mondiale a Davos, che l’Eurotower “manterrà la rotta” della politica monetaria e farà “ciò che è necessario” contro l’inflazione.

Pesano intanto sul sentiment anche i primi segnali emersi dalla earning season, che suggeriscono un rapido deterioramento della redditività. Delle 51 società dello S&P 500 che hanno riportato risultati finora, solo due terzi hanno superato le stime degli analisti, rispetto alla quota dell’80% di conti oltre le attese registrata negli ultimi trimestri.

Infine, ad alimentare ulteriormente le incertezze contribuisce la notizia che gli Stati Uniti hanno raggiunto il tetto del debito federale, fissato dal Congresso, nel 2021, a circa 31.400 miliardi di dollari, e la decisione del Dipartimento del Tesoro di ricorrere a misure straordinarie per evitare il default.

Sul fronte macro, stamane, è emerso che a dicembre l’indice dei prezzi alla produzione in Germania ha registrato un calo dello 0,4% su base mensile, rispetto al -1,2% del consensus e al -3,9% di novembre. Il dato su base annua evidenzia un incremento del 21,6%, superiore a quanto stimato dagli analisti (+20,7%) ma in rallentamento rispetto +28,2% del mese precedente.

Per quanto riguarda il Regno Unito, si rileva che a dicembre, le vendite al dettaglio incluso il carburante sono diminuite, su base mensile, dell’1% (consensus +0,5%), rispetto al -0,5% di novembre (rivisto da -0,5%). Su base annua il dato segna un calo del 5,8% (consensus -4%) sostanzialmente in linea al -5,7% del dato precedente (rivisto da -5,9%).

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro arretra a 1,081 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 130,2.

Tra le materie prime, invariate le quotazioni del greggio con il Brent a 86,2 dollari e il Wti a 80,6 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund sale di circa otto punti base in area 178, con il rendimento del decennale italiano al 3,94%.

Tornando a Piazza Affari, prosegue la corsa di Saipem (+6%) dopo essersi aggiudicata due nuovi contratti offshore del valore complessivo di 900 milioni di dollari, con gli acquisti che premiano in particolare anche Iveco (+3,3%) e  Generali (+2,4%). In coda Amplifon (-3,4%), penalizzata dal taglio di target price da parte di Equita Sim a 29 da 31 euro.