Mattinata in rialzo per i tassi europei e americani con l’attenzione che resta su mosse delle banche centrali, dati macroeconomici contrastanti e risultati societari.
I principali listini continentali viaggiano positivi con il Ftse Mib a +0,7%.
Sebbene una serie di dati diffusi questa settimana abbia alimentato i timori di recessione negli Usa e di rallentamento globale, i funzionari della Federal Reserve e della Banca centrale europea hanno ribadito la loro intenzione di proseguire con politiche monetarie restrittive.
La vicepresidente della Fed, Lael Brainard, considerata ‘dovish’, ha affermato che i tassi dovrebbero rimanere elevati per un certo periodo per raffreddare ulteriormente l’inflazione. Parole che fanno seguito a quelle del presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, il quale prevede un range di tassi target tra il 5,25% e il 5,5% entro la fine di quest’anno. L’intervallo attuale è compreso tra il 4,25% e il 4,5%.
Pesano sul sentiment anche i primi segnali emersi dalla earning season, che suggeriscono un rapido deterioramento della redditività. Delle 51 società dello S&P 500 che hanno riportato risultati finora, solo due terzi hanno superato le stime degli analisti, rispetto alla quota dell’80% di conti oltre le attese registrata negli ultimi trimestri.
Infine, ad alimentare ulteriormente le incertezze contribuisce anche la notizia che gli Stati Uniti hanno raggiunto il tetto del debito federale, fissato dal Congresso, nel 2021, a circa 31.400 miliardi di dollari, e la decisione del Dipartimento del Tesoro di ricorrere a misure straordinarie per evitare il default.
Tornando all’obbligazionario, il rendimento del BTP decennale balza di 13 bp al 3,9%, con uno spread a 177 punti (+5 bp), mentre oltreoceano il tasso del T-Bond sale di 3 bp al 3,43%.