Mercati – Avvio sopra la parità per l’Europa, Milano a +0,3%

Partenza sopra la parità per le borse europee, in una settimana di attesa in vista delle prime riunioni del 2023 di Federal Reserve e Bce e mentre molte piazze asiatiche sono chiuse per l’inizio delle festività per il Capodanno lunare.

A Milano il Ftse Mib avanza dello 0,3% in area 25.860 punti. In frazionale rialzo anche l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%), il Dax di Francoforte (+0,4%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%) e il Ftse 100 di Londra (+0,3%).

Il focus degli operatori è già rivolto sul meeting della Fed in programma tra il 31 gennaio e l’1 febbraio, tra le speranze di un rallentamento nel ritmo delle strette monetarie alla luce dei segnali di raffreddamento dell’inflazione.

Il governatore della Fed Christopher Waller ha dichiarato che la politica monetaria è abbastanza vicina ad essere “sufficientemente restrittiva”, sostenendo un rialzo dei tassi di interesse ridotto a 25 punti base.

In Europa, invece, il membro del consiglio direttivo della Bce, Klaas Knot, ha affermato che Francoforte aumenterà i tassi di interesse di 50 punti base sia a febbraio che a marzo e continuerà ad alzare il costo del denaro anche nei mesi successivi.

Sul fronte dei risultati societari, terminati i conti delle grandi banche di Wall Street, la stagione delle trimestrali entrerà nel vivo con i bilanci dei colossi tecnologici a partire domani da Microsoft, dopo l’anticipo di Netflix della scorsa settimana.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro risale oltre quota 1,09 e il dollaro/yen si riporta sopra la soglia di 130. Tra le materie prime in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,6%) a 87,1 dollari e il Wti (-0,5%) a 81,2 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 182 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,02%.

Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Intesa Sanpaolo (+2,7%), con gli acquisti che premiano anche Leonardo (+1,3%), Tim (+1,2%), Poste Italiane (+1,2%) e Generali (+1,1%), mentre arretrano Snam (-3%) ed Enel (-2,9%) complice lo stacco dell’acconto sul dividendo.