Nella seduta di ieri il Ftse Italia Banche ha riportato un +1,3%, a fronte del +0,8% dell’analogo indice europeo e del +0,2% messo a segno dal Ftse Mib.
Chiusura positiva per le borse europee, sostenute nel finale dal buon andamento di Wall Street tra le speranze che la Federal Reserve si prepari a moderare il ritmo dei rialzi dei tassi di interesse e in attesa dei conti delle big tech in uscita questa settimana. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si è mantenuto in area 180 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4%.
Tra le Big del settore Banca Popolare dell’Emilia-Romagna ha chiuso le contrattazioni con un +0,6%, Banco Bpm con un +1,0%, Intesa Sanpaolo con un +2,7% e Mediobanca con un +0,5% come UniCredit.
Intesa Sanpaolo ha precisato che il Common Equity Tier 1 ratio fully loaded del Gruppo è atteso sui livelli del 13% al 31 dicembre 2022 e successivamente su livelli che rispettino ampiamente l’obiettivo superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025, secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4, tenendo conto di tutti gli impatti regolamentari previsti e dell’esecuzione del buyback per il restante ammontare di 1,7 miliardi autorizzato dalla BCE, in merito alla quale il Cda deciderà entro il 3 febbraio prossimo, e senza considerare circa 120 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 35 nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025.
Tra le Mid Cap, Banca Monte dei Paschi di Siena ha registrato un +5,4% Banca Popolare di Sondrio un +2,9% e Credito Emiliano un +5,1%.
Infine, tra le Small, Banca Profilo ha segnato una variazione nulla e Banco di Desio e Brianza un +0,3%.