Mercati Usa – Avvio poco sotto la parità, crolla Intel

Partenza debole a Wall Street, con il focus degli operatori sempre rivolto sulle indicazioni provenienti dalla stagione delle trimestrali e sull’outlook della politica monetaria. Dopo pochi minuti di scambi, lo S&P 500 cede lo 0,2% e Nasdaq e Dow Jones lo 0,1%.

I segnali in chiaroscuro provenienti dai risultati societari hanno contribuito a innervosire gli investitori, mentre i solidi dati economici diffusi ieri hanno aumentato le possibilità che la Federal Reserve continui ad alzare i tassi di interesse.

In particolare, la stima del Pil Usa del quarto trimestre ha mostrato una crescita superiore alle previsioni, attenuando da una parte i timori di recessione ma allontanando dall’altra l’ipotesi di un taglio del costo del denaro entro la fine del 2023.

Sempre sul fronte macro, il dato sull’inflazione Pce, un indicatore attentamente monitorato dalla Fed, a dicembre ha rallentato il passo per il secondo mese consecutivo, scendendo sui livelli più bassi dall’ottobre 2021

Il tutto in attesa della riunione del Fomc in programma la prossima settimana, da cui gli operatori si attendono un rallentamento nel ritmo delle strette a 25 punti base, oltre a eventuali segnali su quando l’istituto di Washington prevede di terminare i rialzi dei tassi.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro arretra a 1,085 e il dollaro/yen viaggia poco sotto quota 130. Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+1,3%) a 88,6 dollari e il Wti (+1,3%) a 82 dollari.

Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento del decennale americano risale di circa cinque punti base al 3,54% e quello del biennale di circa tre punti base al 4,21%.

Tornando a Wall Street, Intel in avvio crolla del 10% all’indomani dei conti e dopo aver fornito un outlook debole per i primi mesi del 2023 mettendo in guardia sul rischio che la significativa incertezza economia penalizzi gli utili.