Mercati Usa – Si rafforza il movimento rialzista

Wall Street mette a segno nuovi massimi da inizio anno, forzando il ritmo e reagendo positivamente ad ogni tentativo di storno intraday degli indici.

L’attesa è tutta per la giornata di mercoledì prossimo con la riunione della Federal Reserve che deciderà l’entità del nuovo aumento dei tassi di interesse e darà indicazioni presumibilmente importanti, sulle future azioni di politica monetaria della Banca Centrale.

Al termine della seduta di venerdì i listini domestici mollano tuttavia lievemente la presa e terminano a metà tra minimi e massimi della giornata.

Il bilancio definitivo narra che è ancora il Nasdaq (+0,9%) a tirare la volata seguito, ben lontano, dal Russell 2000 (+0,4%), dallo S&P500 (+0,2%) e dal Dow Jones (+0,1%).

Tra i titoli tecnologici ancora in evidenza Tesla (+11%) che registra un progresso del 70% in tre settimane. Vola anche American Express (+11%), mentre tra i protagonisti negativi va segnalata Intel (semi conduttori) che lascia sul terreno il 6,2%.

Il produttore di micro chip presenta una pessima trimestrale con fatturato in calo di 3 miliardi di dollari ed una perdita imprevista cancellando otto miliardi di dollari di capitalizzazione. Nei prossimi mesi dovrà tagliare costi e ridurre probabilmente anche il dividendo. In calo speculare anche il suo principale fornitore Kla Tencor (-6,4%).

VIX in calo di un solo punto percentuale a 18,5 punti.

Mercato obbligazionario con rendimenti invariati. Il Tbond termina al 3,52%, sugli stessi livelli della seduta precedente.

Giornata infelice per la maggior parte delle materie prime ad iniziare dal petrolio. L’oro nero cede il due per cento scivolando a 79,5 dollari al barile. In calo anche il rame (-1%).

Seduta a velocità diverse invece per i due principali metalli preziosi – oro e argento – con il primo che chiude sostanzialmente invariato ed il secondo che cede poco oltre l’uno per cento. In calo anche il palladio (-3,5%).

Sul mercato valutario il dollaro prosegue nel lieve recupero nei confronti della moneta unica chiudendo a 1,087.