Escludendo la Russia, nel FY22 i ricavi totali del gruppo Unicredit sono stati pari a 19,1 miliardi, con una crescita del 10,0% a/a, spinti dalla significativa crescita del NII nel corso dell’anno.
I ricavi netti hanno raggiunto 18,1 mld nel FY22, in rialzo del 14,7% a/a, superando la guidance per il FY22 di oltre 17,4 miliardi e rispecchiando la robusta crescita a basso assorbimento di capitale ed elevata redditività aggiustata per il rischio su tutte le aree geografiche a riprova della solida qualità dell’attivo.
L’NII si è attestato a 9,9 miliardi, mettendo a segno un progresso del 16% a/a, sostenuto dai maggiori tassi sui prestiti e dall’incremento dell’attività commerciale, superando la guidance per FY22 di oltre 9,7 mld.
Le commissioni si sono attestate a 6,8 miliardi, in rialzo dello 0,8% a/a, un risultato resiliente grazie alla diversificazione della base commissionale.
L’attività di negoziazione ha apportato 2,1 miliardi, in rialzo del 37,1% spinta dalla forte domanda di prodotti di copertura da parte delle imprese e dal contributo positivo della cessione di obbligazioni in Italia e Germania.
I dividendi sono stati pari a 294 milioni, in calo del 41,7% a/a per effetto del cessato contributo di Yapi Kredi.
I costi hanno assorbito 9,3 miliardi, in calo del 2,6% a/a, rimanendo al di sotto della guidance per il FY22 di 9,4 miliardi, rispecchiando la disciplina nel ridurre strutturalmente la base costi, preservando al contempo la generazione dei ricavi. Il rapporto costi/ricavi si è fissato al 48,6%, anch’esso al di sotto della guidance pari a circa il 51%, in calo di 6,3 p.p. nonostante le pressioni inflazionistiche.
L’utile netto del FY22 – esclusa la Russia – ha raggiunto i 5,4 miliardi, con un aumento significativo a/a (+64%) e superiore alla guidance di oltre 4,8 miliardi, con una solida generazione organica di capitale di 271 pb.
Includendo la Russia, l’utile netto è pari a 5,2 miliardi (+47,7% a/a).
La qualità dell’attivo si è mantenuta resiliente: il costo del rischio è rimasto al di sotto della guidance a 23 pb.
Gli RWA esclusa la Russia si sono attestati a 292,3 miliardi nel 4Q 2022, in calo del 3,4% t/t, per effetto del quadro normativo per 3,4 miliardi, più che compensato dalla riduzione degli RWA di 5,8 miliardi derivante dalla gestione attiva del portafoglio e dell’andamento del business per 7,8 miliardi. Gli RWA inclusa la Russia si sono attestati a 308,5 miliardi nel FY22, in calo del 4,2% per effetto della gestione attiva del portafoglio.
A fine anno 2022 il CET1 ratio di Gruppo (contabile) si è fissato al 16,00%, in rialzo di 97pb a/a, principalmente spinto dalla generazione organica di capitale, assicurando una posizione patrimoniale ben al di sopra della guidance per il FY22 ferma al 14,5 per cento.
Il patrimonio tangibile di Gruppo si è attestato a 54,9 miliardi, in rialzo del 2,9% a/a, mentre il valore contabile tangibile per azione di Gruppo è pari a 28,4 euro, in rialzo del 17,6 per cento a/a.
Il RoTE per il FY22 si è attestato all’11,7%, in aumento di 4,6 p.p. a/a.
I risultati eccellenti e l’attenzione a rendimenti sostenibili e attrattivi sostengono la proposta di distribuzione relativa al 2022 pari di 5,25 miliardi, con un aumento di 1,5 miliardi rispetto all’anno precedente (+40%), in ragione di un dividendo in contanti di 1,91 miliardi e riacquisto di azioni proprie di circa 3,34 miliardi, proposta soggetta all’approvazione degli organi di vigilanza e degli azionisti.
UniCredit intende eseguire il riacquisto di azioni proprie in due tranche, la prima pari a circa 2,34 miliardi, da avviare immediatamente dopo l’approvazione da parte dell’Assemblea Ordinaria degli Azionisti calendarizzata per il 31 marzo 2023, mentre la seconda, pari di circa 1 miliardo, è attesa durante la seconda meta del 2023 dopo il completamento della prima tranche.
L’istituto ha annunciato che, grazie al migliorato contesto dei tassi di interesse, al basso costo del rischio, alla riduzione strutturale dei costi e ai progressi compiuti in termini di efficienza patrimoniale, prevede l’utile netto atteso per il 2023, inclusa la Russia, sostanzialmente in linea con l’utile netto di Gruppo del 2022 e si pone come obiettivo una distribuzione per il FY23 sostanzialmente in linea con quella FY22.