Nel 4Q 2022 i ricavi totali si sono attestati a 5,4 miliardi (+20% t/t; +25,4% a/a), spinti dalla crescita del margine d’interesse grazie al contesto dei tassi d’interesse e dalla favorevole attività commerciale, che hanno più che compensato l’impatto dei volumi di mercato sulle commissioni upfront.
I ricavi netti sono stati pari a 4,7 miliardi (+11,4% t/t; +34,9% a/a) e il NII si è attestato a 3,2 mld (+42,5% t/t; +40,8% a/a), grazie ai maggiori tassi d’interesse sui prestiti, all’aumento dei tassi d’interesse e alla conseguente buona performance del portafoglio d’investimento, e al contributo positivo del TLTRO di 0,5 miliardi che, complessivamente, hanno più che compensato l’impatto negativo sulla raccolta a termine e l’aumento dei tassi alla clientela sui depositi.
Le commissioni si sono attestate a 1,6 miliardi (-1,7% t/t) a causa delle minori commissioni di finanziamento, in quanto i mercati dei capitali, in particolare ECM e DCM, hanno subito l’impatto negativo dalla volatilità e le commissioni sui prestiti hanno subito un rallentamento, soprattutto in Germania, oltre al lieve calo delle commissioni da servizi transazionali per effetto della stagionalità.
Le commissioni sono diminuite del 4,4% a/a per effetto delle minori commissioni su investimenti, soprattutto nella componente delle commissioni upfront della raccolta gestita (AuM) in Italia, in parte compensate dalla crescita dei certificates e dai servizi transazionali.
I proventi da attività di negoziazione hanno raggiunto i 511 milioni (-1,3% t/t) ma in significativo aumento del 37,1% a/a, grazie alla forte domanda di prodotti di copertura da parte delle imprese e dal contributo positivo della cessione di obbligazioni in Italia e Germania.
I dividendi sono stati pari a 54 milioni, con una diminuzione del 26,4% t/t e del 50,9% a/a.
I costi si sono attestati a 2,4 miliardi, con un aumento del 3,8% t/t per effetto dei maggiori costi per il personale, principalmente legati al bonus per l’inflazione, e in calo dello 0,3% a/a, con le spese non HR che hanno più che compensato l’aumento dei costi per il personale. Il rapporto costi/ricavi si è attestato al 44,6%, in calo di 11 pb a/a.
La qualità dell’attivo si è mantenuta resiliente, con il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi al 2,6% nel 4Q 2022 e il rapporto tra esposizioni deteriorate nette e totale crediti netti all’1,4 per cento nel 4Q 2022.
Il Costo del rischio si è attestato a 56 pb, rispecchiando il costante approccio proattivo alla
classificazione e all’accantonamento.
Il margine operativo netto ha raggiunto i 2,3 miliardi (+20,4% t/t e più che raddoppiato rispetto a 1,1 miliardi nel 4Q 2021).
Gli overlay totali sul portafoglio performing sono aumentati a 1,8 miliardi, rafforzando in
modo significativo la capacità del Gruppo di assorbire gli shock macroeconomici.
Gli RWA esclusa la Russia si sono attestati a 292,3 miliardi nel 4Q 2022, in calo del 3,4% t/t per effetto del quadro normativo per 3,4 miliardi, più che compensato dalla riduzione degli RWA di 5,8 miliardi derivante dalla gestione attiva del portafoglio e dell’andamento del business per 7,8 miliardi.
L’utile netto è stato pari a 1,4 miliardi (+7,9% t/t; in rialzo sostanziale a/a vs 0,6 miliardi nel 4Q 2021).
Il CET1 ratio di Gruppo (contabile) per il 4Q 2022 si è attestato al 16,00%, in rialzo di 59pb t/t e 97pb a/a, principalmente spinto dalla generazione organica di capitale, assicurando una posizione patrimoniale ben al di sopra della guidance per il FY22 pari al 14,5 per cento.
Il patrimonio tangibile di Gruppo si è fissato a 54,9 miliardi, in rialzo dello 0,5% t/t e del 2,9% a/a, mentre il valore contabile tangibile per azione di Gruppo è pari a 28,4 euro, in rialzo del 4,2% t/t e del 17,6% a/a.
Il RoTE nel 4trim22 è pari a un estremamente solido 12,2% (+0,8 p.p. tt/t e +6,9 p.p a/a).