Nel 2022 la raccolta netta del gruppo Anima è stata positiva per 1,6 miliardi (2,4 miliardi
comprendendo le deleghe assicurative di Ramo I); il totale delle masse gestite a fine
dicembre 2022 è pari a oltre 177 miliardi.
Per quanto riguarda le grandezze economiche, le commissioni nette di gestione sono state pari a 289,0 milioni (-2% rispetto al 2021). Le commissioni di incentivo sono state pari a 16,6 milioni, in forte calo rispetto ai 141,4 milioni del 2021.
Considerando queste ultime e gli altri proventi, i ricavi totali sono pari a 343,0 milioni (-28% a/a).
I costi operativi ordinari sono stati pari a 87,7 milioni (+1% a/a). Il rapporto fra costi e ricavi netti complessivi (escludendo da questi ultimi le commissioni di incentivo) si è attestato al 26,9%.
L’utile ante imposte si è fissato a 185,0 milioni, in calo del 41% rispetto ai 315,7 milioni del 2021), mentre l’utile netto si è attestato a 120,8 milioni, segnando una contrazione del 49% sul 2021 quando beneficiava anche dell’effetto positivo per oltre 24 milioni dell’affrancamento del goodwill.
L’utile netto normalizzato (che non tiene conto di costi o ricavi straordinari e/o non monetari fra i quali gli ammortamenti di intangibili a vita utile definita) è stato pari a 155,7 milioni (-40% a/a).
Il Cda proporrà all’Assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di 0,22 euro, al lordo delle ritenute di legge; il dividendo sarà pagabile a partire dal 24 maggio 2023 (con stacco cedola il 22 maggio 2023 e record date 23 maggio 2023).
L’indebitamento finanziario netto consolidata al 31 dicembre 2022 è pari 60,9 milioni, rispetto a liquidità netta per 25,1 milioni alla fine del 2021, un andamento che riflette, in particolare, 95 milioni di dividendi pagati nell’esercizio, 95 milioni per riacquisto azioni proprie e la riduzione dell’indebitamento bancario per 30 milioni.
La capogruppo Anima Holding ha registrato un utile netto pari a 263,7 milioni (191,3
milioni nel 2021).
Infine, il Cda ha deliberato di convocare l’Assemblea dei soci per il 21 marzo 2023; in tale sede il Consiglio proporrà la cancellazione di azioni proprie in portafoglio pari al 5% del capitale sociale attuale.