Chiusura incerta per le Borse europee mentre Wall Street prosegue la seduta sotto la parità tra le tensioni geopolitiche e i dubbi legati alle decisioni di politica monetaria.
A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in rialzo dello 0,3% in area 27.022 punti. Deboli invece il Cac 40 di Parigi (-1,3%), il Dax di Francoforte (-0,8%), il Ftse 100 di Londra (-0,8%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%). Oltreoceano, il Nasdaq cede lo 0,7%, lo S&P 500 lo 0,6% e il Dow Jones lo 0,3%.
Preoccupano le tensioni internazionali dopo la notizia che gli Stati Uniti sono pronti a imporre una tariffa del 200% sull’alluminio di fabbricazione russa, cui si aggiungono i timori per i rapporti tra Washington e Pechino a seguito dell’abbattimento di un presunto pallone spia cinese da parte degli Usa.
Sullo sfondo restano anche le incertezze legate a ulteriori aumenti dei tassi da parte della Federal Reserve alla luce di un mercato del lavoro statunitense che si mantiene solido. Nuovi indicazioni potrebbero emergere dalla serie di interventi di policy maker della Fed in calendario questa settimana, tra i quali l’attesissimo discorso del numero uno della banca centrale americana all’Economic club di Washington.
Nel frattempo, la segretaria al Tesoro statunitense, Janet Yellen, ha sottolineato come l’economia americana non finirà in recessione con il più basso tasso di disoccupazione in 53 anni, aggiungendo di essere fiduciosa che gli Usa troveranno il modo per far scendere l’inflazione in modo significativo.
Sul fronte macroeconomico di stamane, in Germania, a dicembre gli ordini di fabbrica hanno registrato un incremento su base mensile del 3,2%, contro il +2% delle attese degli analisti e dopo il -4,4% di novembre (rivisto da -5,3%). Su base annua e corretti per l’effetto calendario, gli ordini evidenziano una contrazione dell’10,1% (-11,6% consensus) dopo il -10,2% del mese precedente (rivisto da -11%).
A livello di Eurozona, nello stesso mese, le vendite al dettaglio hanno evidenziato una contrazione del 2,7% su base mensile, con il consensus a -2,5% e dopo il +1,2% di novembre (rivisto da +0,8%). Su base annua, il calo è stato del 2,8%, contro il -2,7% stimato dagli analisti. Il dato del mese precedente è stato rivisto da -2,8% a -2,5%.
Sul Forex l’euro/dollaro scivola in area 1,072 mentre il dollaro/yen balza a 132,8. Tra le materie prime il greggio viaggia in rialzo con il Brent (+0,6%) a 80,5 dollari e il Wti (+0,4%) a 73,7 dollari, dopo che, tra l’altro, la Turchia ha interrotto i flussi verso il terminal di esportazione di Ceyhan sulla costa mediterranea come misura precauzionale in risposta ai devastanti terremoti che hanno colpito l’area prima dell’alba.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund sale di tre punti a 185 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,15%.
Tornando a Piazza Affari, guida Telecom Italia (+3,2%), Banco Bpm (+2,7%) e Intesa Sanpaolo (+2,7%) mentre arretrano Moncler (-2,2%), STM (-2,2%) e Fineco (-1,9%).