Mercati Usa – Scivolano sulla solidità del mercato del lavoro

Il numero di nuove buste paghe create nel mese di gennaio negli Stati Uniti, nettamente al di sopra delle previsioni, confonde Wall Street la quale parte negativa, poi recupera ma chiude con il segno rosso.

A trainare la discesa è l’indice tecnologico il quale sconta i forti rialzi delle sedute precedenti. Il mercato teme che con un settore del lavoro ancora così forte la Federal Reserve sia costretta a mantenere i tassi di interesse ancora a lungo a livelli elevati.

Il bilancio dell’ultima seduta della scorsa ottava vede il Nasdaq in calo dell’1,6%, lo S&P500 di un punto percentuale, il Russell 2000 dello 0,8% ed il Dow Jones dello 0,4%.

Apple (+2,5%) salva il Nasdaq, zavorrato invece da Amazon (-8,5%).

VIX in discesa di due punti percentuali a 18,35 punti.

Mercato obbligazionario con rendimenti in forte risalita sulla parte lunga della curva dei tassi di interesse. Il Tbond guadagna undici punti base chiudendo al 3,51%.

Giornata infausta per la maggior parte delle materie prime con il petrolio che parte positivo, ma lascia sul terreno il tre e mezzo per cento scivolando a 73,5 dollari al barile. In calo anche il rame (-1%).

Venerdì nero per i due principali metalli preziosi – oro e argento – con il primo che perde il due e mezzo per cento ed il secondo oltre il doppio portando la perdita a nove punti percentuali in poco più di 24 ore, performance realizzata solo nel marzo 2020.

Sul mercato valutario il dollaro recupera oltre una intera figura per la seconda giornata consecutiva nei confronti della moneta unica risalendo fino a 1,08.