Nel 4Q 2022 BNP Paribas ha registrato un utile netto in calo del 6,7% a 2,15 miliardi; gli analisti (secondo dati Refinitiv) avevano stimato un utile di 2,37 miliardi. Al netto degli elementi straordinari, il risultato si attesta a 2,3 miliardi (+7,3% a/a).
Il calo del risultato sconta soprattutto un aumento del 52% rispetto all’anno precedente del costo del rischio, che ha raggiunto 773 milioni. In aggiunta, anche le spese operative eccezionali relative ai costi di ristrutturazione e al potenziamento del sistema informatico hanno pesato sull’ultimo trimestre del 2022.
L’utile netto riferito all’intero esercizio 2022 è stato pari a 10,2 miliardi (+7,5% a/a); al netto degli elementi straordinari, si attesta a 10,7 miliardi (+19% a/a).
La banca, tuttavia, ha alzato gli obiettivi per il 2025 e ha annunciato un programma di buyback di azioni per 5 miliardi nel 2023, che andrà a incrementare l’utile distribuibile dal 2023.
BNP Paribas mira ora a un obiettivo di crescita media annua dell’utile netto di oltre il 9% tra il 2022 e il 2025 (da una previsione di oltre il 7%). La crescita media annua dell’utile per azione è di oltre il 12%, pari a un aumento del 40% nel periodo 2022-2025. Inoltre, punta pertanto a conseguire un obiettivo di redditività del patrimonio netto tangibile (ROTE) rivisto al rialzo, pari al 12% nel 2025.
Il CdA proporrà all’assemblea degli azionisti del 16 maggio 2023 un dividendo di 3,90 euro (pari al 50% dell’utile distribuibile del 2022), per un rendimento al 60% dell’utile distribuibile del 2022 compreso il contributo di Bank of the West, con il lancio di un programma di riacquisto di azioni per 962 milioni.
BNP Paribas ha precisato che la plusvalenza derivante dalla cessione di Bank of the West, nonché l’impatto legato all’aggiustamento delle coperture in relazione ai cambiamenti di modalità decisi dalla BCE nel quarto trimestre 2022, saranno esclusi dal risultato distribuibile nel 2023.