I ricavi del quarto trimestre 2022 registrano un aumento del 15,6% rispetto al trimestre precedente. In particolare, si assiste ad un incremento del margine di intermediazione primario (+14,3%), grazie alla crescita del margine di interesse (+31,4%), che ha più che assorbito il calo delle commissioni nette (-5,6%). In crescita rispetto al trimestre precedente anche gli altri ricavi della gestione finanziaria, per effetto del maggior contributo del risultato della negoziazione.
Il margine di interesse del 4Q 2022 cresce del 31,4% t/t a 499 milioni, grazie al maggior contributo degli impieghi commerciali, che beneficiano dell’ulteriore incremento dei tassi. In aumento anche il contributo riveniente dai rapporti con banche centrali; la riduzione del beneficio derivante dal TLTRO III è stato più che compensato dai maggiori proventi riconosciuti per gli impieghi presso banche centrali.
Le commissioni nette diminuiscono del 5,6% t/t a 309 milioni, principalmente per la flessione delle commissioni sul collocamento dei prodotti di risparmio in ragione dello scenario dei tassi e dell’aumentata propensione dei clienti per prodotti fixed income.
Il risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair value di attività/passività e degli utili da cessioni/riacquisti sale a +0,4 milioni da -8,6 milioni del trimestre precedente.
Gli oneri operativi diminuiscono del 3,2% t/t a 506,9 milioni.
Il risultato operativo lordo del Gruppo sale a 333 milioni, in aumento del 60% rispetto al trimestre precedente e rispetto al 4Q 2021. In ragione di tale dinamica dei ricavi e dei costi, il rapporto cost/income è sceso dal 72% del 4Q 2021 al 60% del 4Q 2022, già in linea con l’obiettivo 2024 di Piano.
Gli accantonamenti al fondo rischi e oneri assorbono circa 41 milioni e dopo un recupero di imposte per 9,8 milioni, l’utile di pertinenza della Capogruppo si fissa a 156 milioni, a fronte di una perdita netta di -387,7 milioni del trimestre precedente che scontava oneri di ristrutturazione per 925,4 milioni.