Il piano strategico 2022-2026 del Gruppo Ascopiave conferma le quattro direttrici strategiche già indicate nel piano approvato lo scorso anno: crescita nei core business, diversificazione in settori sinergici, efficienza economica ed operativa, innovazione.
Venendo alle proiezioni economico finanziarie, l’incertezza sui tempi di avvio delle gare e di aggiudicazione delle concessioni ha portato allo sviluppo di due diversi scenari.
Il primo scenario (A) prevede che nel periodo di piano nessuna gara di Ambito riesca a completare il proprio iter sino all’aggiudicazione e che, pertanto, il Gruppo continui a gestire l’attuale perimetro di attività nel settore della distribuzione del gas, a parte una
crescita legata all’acquisizione di asset attraverso operazioni di M&A.
Il secondo scenario (B) ipotizza, invece, che entro il 2026 il Gruppo si aggiudichi quattro concessioni d’Ambito, individuate tra quelle di interesse sulla base di una valutazione dello stato di avanzamento dell’iter di pubblicazione dei bandi e della sua attesa evoluzione.
Come ipotesi comune ai due scenari, è stata assunta una crescita per linee esterne nel settore della distribuzione, con acquisizioni per un totale di oltre 50.000 utenti e l’esecuzione del piano di investimenti nelle energie rinnovabili e in attività diversificate.
Il piano prevede che i fabbisogni finanziari per le attività di investimento vengano coperti
attraverso risorse derivanti dalla dismissione entro il 2026 delle partecipazioni del 40% in
EstEnergy (442 milioni, di cui oltre 79 milioni già incassati a fine del 2022) e del 3% in Hera Comm (54 milioni), mediante l’esercizio dei diritti di opzione di vendita già
contrattualizzati con il Gruppo Hera.
Nel quinquennio Ascopiave prevede di realizzare investimenti per complessivi a 873 milioni (Scenario A), che salgono a 1.093 milioni nello Scenario B.
Nello scenario A, gli investimenti nel settore della distribuzione sono pari a 469 milioni e sono dovuti per 166 milioni alla crescita per linee esterne (di cui 77 milioni relativi all’Enterprise Value dell’acquisizione degli assets di A2A, operazione perfezionata ad aprile 2022) e per 303 milioni al perimetro di gestione attuale (188 milioni per interventi di rinnovo e manutenzione straordinaria, 41 milioni per posa di nuove condotte e allacciamenti, 46 milioni per posa misuratori elettronici, 21 milioni per digitalizzazione, efficienza ed innovazione).
Nell’ipotesi di aggiudicazione delle gare di ATEM, gli investimenti potrebbero crescere di ulteriori 220 milioni, dovuti in parte al pagamento dei valori di rimborso degli impianti ai gestori uscenti (197 milioni) e in parte all’esecuzione dei piani di investimento offerti in gara (23 milioni).
Il Gruppo intende ampliare il parco di generazione elettrica realizzando investimenti per circa 328 milioni, di cui 188 milioni in operazioni di M&A per l’acquisizione di impianti
in esercizio, e 141 milioni per lo sviluppo green field di nuovi impianti e la manutenzione
di quelli esistenti.
Previsti poi 74 milioni di investimenti per la diversificazione in nuove attività di business, di cui 19,6 milioni in progetti per la produzione di idrogeno verde, 9,9 milioni nel biometano, 9,9 milioni nell’efficienza energetica e 11,2 milioni nel servizio idrico integrato.
L’EBITDA del Gruppo è atteso in crescita da 77 milioni del preconsuntivo 2022 a 133
milioni al 2026 (Scenario A), che salgono a 154 milioni nel caso di ipotizzato avvio e
aggiudicazione delle quattro gare di ATEM.
La proiezione del risultato netto al 2026 si attesta a 41 milioni (vs 31 milioni del preconsuntivo 2022), corrispondente ad una crescita media ponderata annua nell’arco di piano del 7% e a 44 milioni di euro nello scenario B.
Rispetto al 31 dicembre 2022 (416 milioni), nello scenario A l’indebitamento finanziario netto al 2026 si riduce, attestandosi a 373 milioni, mentre nello scenario B aumenta a 575 milioni. La leva finanziaria (PFN/PN) al 2026 è stimata a 0,40.
In tema di remunerazione degli azionisti, in entrambi gli scenari Ascopiave prevede la distribuzione di un dividendo di 13 centesimi per l’anno 2022, in crescita di 1 centesimo per azione negli anni successivi sino al 2026.
Il gruppo ritiene che allo stato attuale “lo scenario di avvio di nuove gestioni di Ambito entro il 2026 sia da ritenersi meno probabile, anche a causa delle tempistiche riscontrate con riferimento agli iter di gara ad oggi in corso. Gli esiti del secondo scenario (Scenario B) sono inoltre caratterizzati da una maggiore incertezza, essendo la loro valutazione basata su ipotesi che, pur ragionevoli, potrebbero non trovare esatto riscontro nella realtà”.