Nel 4Q 2022 il gruppo Bper ha registrato un margine di interesse pari a 565,5 milioni (+19,1% t/t).
Tra le principali componenti si registrano il contributo della componente commerciale pari a 584,2 milioni, il contributo derivante dal portafoglio titoli per 81,7 milioni e il contributo dei fondi TLTRO–III3 negativo per 11,1 milioni.
Le commissioni nette assommano a 524,1 milioni (+4,0% t/t): al loro interno, le commissioni riferibili all’attività bancaria tradizionale ammontano a 306,4 milioni (+1,0% t/t), le commissioni relative al comparto della raccolta indiretta sono pari a 157,3 milioni (+6,6% t/t) e le commissioni del comparto bancassurance sono pari a 60,3 milioni (+13,5% t/t).
I dividendi sono stati pari a 2,9 milioni (3,3 milioni nel 3Q 2022) e il risultato netto della finanza è positivo per 23,0 milioni.
Gli altri oneri/proventi di gestione assommano a 328,9 milioni, al cui interno si saldano una componente di carattere straordinario di 300,0 milioni che include la plusvalenza da cessione dell’attività di merchant acquiring e gestione POS per 308,3 milioni, l’adeguamento positivo pari a 7,7 milioni rispetto al costo sostenuto per la manovra del personale nel 2019, la plusvalenza da cessione dei rami d’azienda attivi nel credito su pegno di Banca Carige e Banca del Monte di Lucca per 7,6 milioni.
Gli oneri operativi ammontano a 985,2 milioni, di cui spese per il personale per 609,8 milioni e includono 10,4 milioni di erogazione una tantum straordinaria ai dipendenti per fronteggiare i costi del carovita.
Le altre spese amministrative sono pari a 302,5 milioni.
Il risultato della gestione operativa è pari a 459,1 milioni (+23,1% t/t).
Le rettifiche di valore nette per rischio di credito sono pari a 271,2 milioni e comprendono le rettifiche straordinarie per 60,6 milioni riferite all’ingresso di Banca Carige nel Gruppo.
Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri sono pari a 79,4 milioni.
L’avviamento negativo è relativo al badwill emerso dal processo di Purchase Price Allocation
(PPA) richiesto dall’IFRS 3 “Aggregazioni aziendali”, rispetto all’acquisizione di Banca Carige, pari a 833,1 milioni.
L’utile della gestione corrente al lordo delle imposte è negativo per 254,3 milioni (positivo per 108,6 milioni nel trimestre precedente).
Il periodo si chiude con una perdita di 17,4 milioni, dopo un recupero di imposte pari a 246,6 milioni.