Nel 2022, le vendite di cemento di Buzzi Unicem si sono attestate a 28,3 milioni di tonnellate, in contrazione del 9,2% rispetto all’esercizio 2021. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato, pari a 11,5 milioni di metri cubi, sono risultate anch’esse in riduzione rispetto ai volumi dell’anno scorso (-5,2%).
L’effetto prezzo positivo ha più che compensato quello negativo dovuto alla contrazione dei volumi, portando a una crescita del fatturato consolidato del 16% a 3.995,5 milioni, al di sotto dei 4,02 miliardi stimati dal consensus.
Non ci sono state variazioni di perimetro mentre le fluttuazioni dei tassi di cambio, in particolare la rivalutazione del rublo e del dollaro, hanno avuto un impatto complessivamente favorevole di 219,5 milioni. Pertanto, a parità di condizioni l’aumento del fatturato sarebbe stato di 9,6%.
La posizione finanziaria netta a fine 2022 risulta positiva per 288,2 milioni, in aumento rispetto ai 235,5 milioni di fine 2021 ma in diminuzione rispetto al dato relativo ai primi nove mesi del 2022 (328 milioni). La svalutazione del dollaro e del rublo, intervenuta durante il quarto trimestre, ha penalizzato il valore delle attività finanziarie denominate in tali valute. Inoltre, sempre nell’ultimo trimestre, sono stati acquistati diritti di emissione CO2 destinati a coprire il deficit previsto nel 2023, quindi iscritti a magazzino.
Sulla base delle informazioni preliminari disponibili, il gruppo prevede che il bilancio 2022 si chiuderà con un margine operativo lordo ricorrente pari a circa 880 milioni, migliore di quello comunicato a inizio novembre e degli 808 milioni stimati dagli analisti.