Il Piano industriale al 2026 conferma l’impegno della multiutility a mantenere anche per il prossimo quinquennio un importante volume di investimenti, accelerando l’evoluzione di tutti i business presidiati e le linee strategiche tracciate un anno fa. Il piano si arricchisce di importanti progettualità volte a promuovere l’economia circolare, la transizione energetica e la resilienza delle reti.
Anzitutto, il Gruppo prevede di chiudere il 2022 con risultati in crescita, superiori alle attese: il MOL preconsuntivo si attesta a circa 1.285 milioni, circa 60 milioni in più rispetto al 2021, mentre il rapporto debito netto/MOL è previsto a circa 3,3x, in miglioramento rispetto ai trimestri precedenti, maggiormente apprezzabile alla luce della situazione straordinaria del mercato, dell’incremento dei costi delle commodities energetiche e della crescita degli investimenti sostenuti nel 2022, per circa 780 milioni.
Il Piano al 2026 prevede investimenti complessivi per oltre 4,1 miliardi, in media circa 825 milioni all’anno, in aumento rispetto alla precedente pianificazione. Gli investimenti saranno per il 60% a beneficio dei business regolati e per il restante 40% a favore dei business a libero mercato.
Sono previste iniziative concrete sui territori serviti che si sono già aggiudicate oltre 130 milioni di finanziamenti PNRR, a cui si aggiungeranno altri fondi destinati ai progetti della raccolta e igiene urbana per i quali si attendono le graduatorie definitive nei prossimi mesi.
Il 70% degli investimenti previsti tra il 2022 e il 2026 risponderà agli obiettivi fissati dall’Agenda Globale ONU al 2030. Inoltre, il 40% degli investimenti sarà riservato a interventi a favore della sicurezza e resilienza degli asset gestiti e oltre il 30% alla promozione della digitalizzazione e innovazione.
La positiva generazione di cassa in arco Piano sarà in grado di coprire gli investimenti, riportando progressivamente la leva finanziaria al di sotto della soglia del 3x, con l’obiettivo di arrivare a 2,8x al 2026.
Il Gruppo prevede al 2026 un MOL complessivo di 1.470 milioni, in aumento di 246 milioni rispetto al consuntivo 2021, per una crescita media annua di circa 50 milioni.
Fermo restando il positivo apporto di tutte le filiere di business, la crescita organica contribuirà all’incremento complessivo del MOL per 146 milioni, alimentata principalmente dalle marginalità associate alle nuove progettualità, dagli sviluppi industriali e commerciali e dalle efficienze e sinergie sul perimetro attuale. Un ulteriore contributo di 100 milioni verrà dalle attività di M&A, di cui circa 24 milioni derivanti dalle operazioni recentemente concluse (la marchigiana Macero Maceratese e la modenese ACR) e in corso di perfezionamento nel Nord Est (Asco TLC, in partnership con Ascopiave).
Prosegue di pari passo anche la crescita del MOL a “valore condiviso”, che costituirà nel 2026 il 62% del totale del MOL di Gruppo, pari a circa 910 milioni, per poi arrivare al 70% nel 2030.
La politica dei dividendi è prevista in continua crescita. Verrà proposta una cedola a valere sul 2022 di 12,5 centesimi per azione, in crescita rispetto ai 12 centesimi del 2021. In arco Piano è previsto un aumento progressivo del dividendo, che raggiungerà i 15 centesimi per azione al 2026, in incremento del 25% rispetto all’ultimo pagato. L’utile netto per azione è previsto in crescita di oltre il 3% medio annuo.
Da una lettura per area di business del nuovo piano, emerge che il MOL della filiera ambiente è previsto in crescita di 149 milioni, dai 292 milioni di consuntivo 2021 ai 441 milioni al 2026, grazie ad uno sviluppo alimentato sia da crescita organica che per linee esterne. Il Gruppo mira a rafforzare ulteriormente la propria leadership a livello nazionale nell’area ambiente e prevede circa 1,2 miliardi di investimenti, tre quarti dei quali nel trattamento e recupero, volti a rafforzare il parco impiantistico della multiutility.
Il MOL della filiera energia è previsto in aumento di 16 milioni, da 423 milioni a 439 milioni al 2026, più che compensando le discontinuità del periodo, grazie al progressivo incremento della base clienti e alla crescita della domanda per servizi a valore aggiunto (VAS). A supporto di tale crescita sono stati stanziati 650 milioni di investimenti. Oltre a un incremento rispetto al 2021 del 16% della base clienti, che nel 2026 raggiungerà i 4 milioni di unità, la multiutility prevede di affiancare ulteriormente i propri clienti nel percorso verso la transizione energetica e l’elettrificazione dei consumi, con un potenziamento e arricchimento delle offerte VAS.
Il MOL della filiera reti è previsto in crescita di 74 milioni, dai 472 milioni di consuntivo ai 546 milioni al 2026 al netto della recente revisione tariffaria di Arera. Il percorso di sviluppo sarà sostenuto dalla crescita organica, alimentata dall’importante piano di investimenti previsto nel quinquennio per circa 2,2 miliardi. Circa la metà di queste risorse sarà destinato al ciclo idrico integrato, mentre il 42% sarà investita nella distribuzione gas ed energia elettrica.
Allargando lo sguardo al 2030, la multiutility conferma l’ambizioso obiettivo di riduzione del 37% al 2030 le emissioni di anidride carbonica del Gruppo; inoltre si è data l’obiettivo di incrementare al 50% la quota di energia elettrica rinnovabile sul totale venduto e prevede di ridurre del 10% al 2030 (rispetto ai consumi 2013) i consumi interni di energia.
Infine, con riferimento all’economia circolare, Hera conferma gli obiettivi di incremento delle plastiche riciclate (+150% rispetto al 2017), di riciclo degli imballaggi (fino all’80% del totale), di riutilizzo delle acque reflue (fino al 18% del totale al 2030) e di riduzione dei consumi idrici interni (-25% al 2030 rispetto al consumo dell’anno 2017).