Nel 2022 il totale ricavi netti del gruppo Banca Profilo è pari a 70,6 milioni, in crescita del 6,2% rispetto al 2021, nonostante condizioni dei mercati finanziari sostanzialmente
opposte, a conferma della ridotta volatilità della grandezza, anche grazie alla diversificazione delle fonti di ricavo
il margine di interesse si è attestato a 41,1 milioni, in crescita del 136,4% a/a in relazione al maggior contributo derivante dai titoli di debito del banking book, in particolare sui titoli governativi legati all’inflazione a seguito del forte rialzo registrato da quest’ultima grandezza, all’impatto della stessa inflazione sui titoli del trading book a compensazione di minori ricavi nella voce risultato dell’attività finanziaria, alla crescita degli impieghi gestiti dall’Investment banking e garantiti dallo Stato e alla dinamica dei tassi che ha favorito la redditività della raccolta diretta nell’ultimo trimestre.
Le commissioni nette sono diminuite del 17,5% a 23,9 milioni, per le minori commissioni da collocamenti di prodotti alternativi e illiquidi, le minori quotazioni sui mercati nei Capital Market e la riduzione delle masse in gestione e consulenza nel Private Banking.
Il risultato netto dell’attività finanziaria e dei dividendi, pari a 4,7 milioni, è in calo di
14,9 milioni rispetto ai 19,6 milioni del 2021.
I costi operativi aumenatno del 5% a 52,2 milioni, in relazione alle attività progettuali e agli investimenti su risorse umane in coerenza con gli investimenti previsti nel Piano Industriale.
Il risultato della gestione operativa aumenta del 9,6% a 18,4 milioni, equivalente ad un cost income del 74,0%, in miglioramento rispetto al 74,8% del 2021.
Il gruppo chiude il 2022 con un utile netto consolidato di 11,1 milioni, in calo del 5% rispetto al 2021. Depurando il 2021 della plusvalenza realizzata nel primo semestre 2021 dalla vendita della controllata svizzera Banque Profil de Gestion per 2,3 milioni, la crescita dell’utile netto risulta pari al 18,2%.
A fine anno 2022 la raccolta totale della clientela diminuisce del 3,7% a 5,6 miliardi, in
relazione all’effetto mercato e nonostante una raccolta netta Private positiva per 173 milioni.
La raccolta diretta sale da 985,1 milioni al 31 dicembre 2021 a 1.046,3 milioni al 31 dicembre 2022. La raccolta indiretta, esclusa la Raccolta Fiduciaria netta, diminuisce di 0,2 miliardi a 3,9 miliardi (–6,7%). Al suo interno il risparmio amministrato si attesta a 3,1
miliardi (–8,2%) e le gestioni patrimoniali (al netto della raccolta diretta) ammontano a 787
milioni (–0,4%).
Il CET 1 ratio si fissa al 22,7%, tra i più elevati del mercato, a conferma della solidità patrimoniale.
Il Cda ha approvato il budget per l’esercizio 2023, basato sulle linee guida strategiche del Piano Industriale 2020-2023, pro-formato per l’uscita della controllata svizzera, confermando i principali obiettivi economici con un aggiornamento dei driver previsti per il 2023 alla luce dei risultati conseguiti nel 2022, delle evoluzioni dei mercati in cui il Gruppo è attivo e tenendo conto dei nuovi scenari macro-economici attesi, in particolare della futura dinamica dei tassi di interesse e dell’inflazione.
Nel budget 2023 sono confermati: il rafforzamento delle attività di Private Banking tramite una strategia di crescita organica e lo sviluppo degli ulteriori nuovi prodotti e servizi previsti nel Piano; lo sviluppo dell’Investment Banking sia attraverso i servizi previsti da Piano sia quelli attivati nell’ultimo anno, in particolare i crediti garantiti dallo Stato e l’acquisto di crediti fiscali; il consolidamento della Finanza con il consolidamento delle strategie dei banking book, lo sviluppo dell’Intermediazione e delle sinergie con il Private Banking tramite l’emissione di certificati; la crescita della Digital Bank con Tinaba attraverso l’aumento della customer base e l’offerta di nuovi prodotti e servizi mirati a generare
ricavi.