Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore autmotive:
Giornata negativa per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib cede lo 0,8%, il Dax l’1,2% e il Ftse 100 lo 0,6%. A Wall Street, il Nasdaq perde lo 0,5% e S&P 500 e Dow Jones lo 0,1%.
General Motors ha siglato un accordo con il produttore di chip GlobalFoundries per la fornitura a lungo termine di semiconduttori, a testimonianza degli sforzi delle case automobilistiche per sopperire agli shortage di componenti e far fronte alle interruzioni delle supply chain causate dalla pandemia. Secondo l’intesa, che rientra nella strategia di Gm per ridurre il numero di chip unici necessari per alimentare i suoi veicoli, GlobalFoundries produrrà i chip nel suo impianto situato nello stato di New York e li invierà alla casa automobilistica di Detroit.
Honda ha mantenuto le sue previsioni sugli utili per l’intero anno, ma ha tagliato il target sui ricavi, che rimane comunque superiore al consensus, indicando in particolare l’impatto della carenza di semiconduttori. Nel periodo ottobre-dicembre, Honda ha visto l’utile netto salire del 27% a 244,6 miliardi di yen (199,1 miliardi il consensus) e l’utile operativo crescere del 22% a 280,5 miliardi di yen (237,3 miliardi il consensus). I ricavi sono saliti del 20% a 4,44 trilioni (4,37 trilioni il consensus).
Per l’intero anno 2022/23 che si concluderà alla fine di marzo, Honda ha mantenuto la previsione di utile netto a 725 miliardi (728,7 miliardi il consensus) e l’utile operativo a 870 miliardi (883,8 miliardi il consensus). Ha però rivisto al ribasso il fatturato annuo a 17.250 miliardi di yen invece di 17,400 miliardi di yen della sua ultima previsione dello scorso novembre (17.070 miliardi il consensus). Honda ha anche annunciato un buy back al fine di “aumentare l’efficienza della sua struttura di capitale”, per un importo massimo di 70 miliardi di yen (496 milioni di euro).