Mercati – Apertura cauta per l’Europa, Milano a +0,2%

Apertura poco mossa per le borse europee, nella prima seduta di una settimana in cui l’attenzione degli operatori sarà rivolta soprattutto sui dati sull’inflazione statunitense a gennaio

A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,2% in area 27.320 punti. In lieve rialzo anche il Cac 40 di Parigi (+0,2%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%) e il Dax di Francoforte (+0,1%).

I mercati attendono il report sui prezzi al consumo Usa in programma domani per avere maggiori indicazioni sulla traiettoria della politica monetaria, dopo gli ultimi commenti hawkish di diversi membri della Federal Reserve.

La scorsa settimana, infatti, il sentiment degli operatori è stato appesantito dalle parole dei membri dell’istituto di Washington, che hanno ribadito la necessità di ulteriori strette sul costo del denaro.

Parole che hanno alimentato le aspettative sulla possibilità che il picco dei tassi negli Stati Uniti raggiungerà il 5,2% a luglio, in aumento rispetto alle previsioni dello scorso mese su un livello inferiore al 5%.

Sullo sfondo, gli operatori monitorano gli sviluppi geopolitici dopo che il Pentagono ha abbattuto un oggetto non identificato rintracciato in Michigan, il quarto negli ultimi giorni tra Stati Uniti e Canada.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro viaggia a 1,068 e il dollaro/yen risale oltre quota 132, con la moneta nipponica che guadagna gli iniziali guadagni di venerdì seguiti alla notizia che Kazuo Ueda sarà il nuovo governatore della Bank of Japan.

Tra le materie prime in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,9%) a 85,6 dollari e il Wti (-1%) a 78,9 dollari, con il taglio alla produzione annunciato dalla Russia controbilanciato dai timori per il rallentamento dell’economia globale.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 186 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,25%.

Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Iveco (+1,2%), Tenaris (+1,1%), Bper (+1%) e Cnh (+1%), mentre arretrano Diasorin (-0,5%), Inwit (-0,2%) e Unicredit (-0,2%).