Interpump ha chiuso il quarto trimestre 2022 con ricavi in crescita del 18,4% a 533 milioni (+17,4% a parità di perimetro), superando i 519 milioni previsti dal consensus. La divisione Olio ha registrato una crescita del 22,3% a 393,2 milioni (+20,7% a parità di perimetro) mentre la divisione Acqua del 9,1% a 139,8 milioni.
Da un punto di vista organico (a parità di perimetro e di tasso di cambio), il Gruppo ha registrato un incremento del 14%, con le divisioni “Olio” e “Acqua” rispettivamente in crescita del 17,8% e del 4,4%.
A livello di redditività, l’Ebitda è aumentato del 29,8% a 127,2 milioni, rispetto ai 155 milioni stimati dagli analisti, con un’incidenza sul fatturato salita al 23,9% (+210 punti base).
La redditività di questo trimestre, che non è stata influenzata dall’impatto del consolidamento del Gruppo White Drive e nemmeno dai costi e proventi non ricorrenti connessi all’incendio di uno degli stabilimenti della controllata rumena di I.M.M., riflette appieno la capacità del Gruppo di gestire le tensioni inflazionistiche che hanno caratterizzato l’intero periodo.
Difatti, si legge nel comunicato, all’insorgere nell’autunno del precedente esercizio di significativi incrementi dei prezzi delle materie prime e successivamente nel 2022 anche dei costi energetici, il Gruppo ha adottato una serie di contromisure che hanno dispiegato via via il loro effetto manifestando in modo compiuto la loro forza nell’ultima parte dell’esercizio.
L’Ebit è salito del 30,1% a 94 milioni, oltre gli 88 milioni attesi dagli analisti, mentre l’utile netto è più che raddoppiato a 54,8 milioni, leggermente al di sotto dei 56,4 milioni previsti dal consensus.