Mercati – Apertura poco mossa per l’Europa, Milano a -0,1%

Partenza senza spunti per le borse europee, con i mercati sempre intenti a valutare l’outlook della politica monetaria statunitense dopo i dati sull’inflazione Usa a gennaio pubblicati ieri.

A Milano il Ftse Mib cede lo 0,1% in area 27.480 punti. Poco mossi anche l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%), il Dax di Francoforte (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%).

Il report sui prezzi al consumo negli Stati Uniti ha evidenziato una crescita a gennaio superiore alle previsioni, anche se il dato su base annua ha comunque rallentato per il settimo mese consecutivo, scendendo sul livello più basso dall’ottobre 2021.

Il presidente della Fed di Philadelphia, Patrick Harker, ha dichiarato che la banca centrale americana è vicina al punto in cui i tassi sono sufficientemente restrittivi, sebbene ci sia ancora del lavoro da fare.

Thomas Barkin (Fed di Richmond) ha invece detto che l’istituto di Washington potrebbe dover fare di più per combattere l’inflazione, mentre Lorie Logan (Fed di Dallas) ha sottolineato che le strette monetarie potrebbero durare più a lungo del previsto.

Intanto sul Forex il biglietto verde si rafforza nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro che arretra a poco sopra quota 1,07 e il dollaro/yen risalito oltre la soglia di 133.

Tra le materie prime in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-1,3%) a 84,5 dollari e il Wti (-1,5%) a 77,9 dollari, dopo l’incremento delle scorte settimanali Usa evidenziato dal report settimanale Api.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 178 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,20%.

Tornando a Piazza Affari, positiva Tim (+0,8%) dopo aver diffuso ieri a mercati chiusi dei risultati preliminari 2022 e del piano industriale 2023-25. Bene anche Amplifon (+0,7%) ed Hera (+0,6%), mentre arretrano Italgas (-1,9%) e Prysmian (-1,5%). In calo Azimut (-3,3%), dopo che Timone Fiduciaria ha avviato un’operazione di cessione dello 0,90% del capitale.