Mercati – Previsto avvio debole per l’Europa, a Milano occhi su Tim

Prevista una partenza poco sotto la parità per le borse europee, con i mercati sempre intenti a valutare l’outlook della politica monetaria statunitense dopo i dati sull’inflazione Usa a gennaio pubblicati ieri.

Chiusura senza direzione precisa ieri a Wall Street, al termine di una seduta volatile. Il Nasdaq ha guadagnato lo 0,6%, mentre il Dow Jones ha perso mezzo punto percentuale e lo S&P 500 ha terminato invariato.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha chiuso in ribasso dello 0,4%, mentre Shanghai cede lo 0,3% e Hong Kong l’1,6%.

Il report sui prezzi al consumo negli Stati Uniti ha evidenziato una crescita a gennaio superiore alle previsioni, anche se il dato su base annua ha comunque rallentato per il settimo mese consecutivo, scendendo sul livello più basso dall’ottobre 2021.

Il presidente della Fed di Philadelphia, Patrick Harker, ha dichiarato che la banca centrale americana è vicina al punto in cui i tassi sono sufficientemente restrittivi, sebbene ci sia ancora del lavoro da fare.

Thomas Barkin (Fed di Richmond) ha invece detto che l’istituto di Washington potrebbe dover fare di più per combattere l’inflazione, mentre Lorie Logan (Fed di Dallas) ha sottolineato che le strette monetarie potrebbero durare più a lungo del previsto.

Sul fronte macro, l’agenda di oggi prevede i dati sulla produzione industriale nell’Eurozona e negli Stati Uniti e il report sulle vendite al dettaglio Usa a gennaio. Occhi, inoltre, sul discorso del presidente della Bce Christine Lagarde all’Europarlamento.

Tornando a Piazza Affari, da seguire Tim dopo la pubblicazione ieri a mercati chiusi dei risultati preliminari 2022 e del piano industriale 2023-25. In programma oggi anche i Cda per l’approvazione dei conti di Interpump e Tenaris.