Mercati asiatici – Seduta di vendite in particolare su Cina e Hong Kong

Seduta di vendite per i principali listini asiatici dopo la chiusura in negativo di Wall Street.

In Cina, Shanghai cede lo 06% e Shenzhen l’1%, così come Hong Kong (-1%). In Giappone, Nikkei a -0,7% e Topix -0,5%.

Gli investitori restano concentrati sui segnali provenienti dall’agenda macroeconomica e dalle banche centrali.

Gli ultimi dati macroeconomici provenienti dagli Stati Uniti hanno evidenziato la resilienza dell’economia americana, aumentando le pressioni sulla Federal Reserve per continuare il ciclo di strette monetarie.

Dopo che mercoledì le vendite al dettaglio a gennaio hanno mostrato il maggior incremento da quasi due anni, ieri i prezzi alla produzione Usa sono aumentati oltre le attese, sottolineando le persistenti pressioni sui prezzi.

Un segno che, secondo Loretta Mester (Fed di Cleveland), sull’inflazione c’è ancora molto da fare, confermando che i tassi di interesse dovranno salire oltre il 5% e restarci per un lungo periodo di tempo. Dal canto suo, il presidente di St. Louis James Bullard ha affermato che non escluderebbe di sostenere un aumento di mezzo punto percentuale in occasione del prossima riunione della Fed a marzo.

In Europa, invece, mercoledì la presidente della Bce Christine Lagarde ha confermato l’intenzione di procedere a un’altra stretta da 50 punti base a marzo, per poi valutare i passi successivi in base ai dati.

Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a quota 1,064 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale in area 134,8. Tra le materie prime, il petrolio viaggia in rialzo con il Brent a 83,9 dollari (-1,4%) e il Wti a 77,3 dollari al barile (-1,5%).

Il tutto dopo che ieri a Wall Street il Nasdaq ha perso l’1,8%, lo S&P500 l’1,4%, il Dow Jones l’1,3%.