Mattinata in rialzo per i tassi europei e americani dopo le ultime dichiarazioni ‘hawkish’ dei funzionari della Federal Reserve e della Banca centrale europea e all’indomani dell’annuncio dei risultati dell’emissione del nuovo BTP a 30 anni.
I principali listini continentali viaggiano in calo con il Ftse Mib a -0,4%.
La crescita oltre le attese dei prezzi alla produzione Usa di gennaio, al massimo da giugno, emersa dall’agenda macroeconomica di ieri, conferma le persistenti pressioni inflazionistiche che alimentano le aspettative di un proseguimento delle strette monetarie attuate dalla Fed.
Gli investitori ora stimano che il tasso sui fondi federali salirà a oltre il 5,2% a luglio a fronte di una previsione del 4,9% di due settimane fa.
Per quanto riguarda l’Europa i mercati stimano un picco del 3,72% del tasso sui depositi entro la fine del terzo trimestre mentre si annullano quasi completamente le aspettative di tagli al costo del denaro per il 2023.
Tornando all’obbligazionario, ieri il MEF ha annunciato i risultati dell’emissione della prima tranche del nuovo BTP a 30 anni, con scadenza 1° ottobre 2053, godimento 23 febbraio 2023 e tasso annuo del 4,5%, pagato in due cedole semestrali.
Hanno partecipato all’operazione poco meno di 200 investitori per una domanda complessiva pari a 26,5 miliardi a fronte di un’offerta di 5 miliardi. La maggiore quota è stata sottoscritta dalle banche (il 40,4%) mentre il 24% è stato collocato ai fund manager.
Nel frattempo il rendimento del Btp decennale sale al 4,47% (+7 bp), con uno spread a 192 punti (+3 bp), mentre oltreoceano il tasso del T-Bond si fissa al 3,91% (+5 bp).