Cofle – Importanti opportunità nell’OEM e recupero dell’AM per un 2023 in crescita

Il Gruppo si prepara a un altro anno di crescita in cui lo sviluppo per linee interne, tramite il costante impegno nella ricerca e sviluppo, sarà affiancato dall’attività di M&A, così come indicato in fase di IPO. Per il 2023 è previsto un recupero dell’After Market dopo lo shock iniziale causato dalla guerra in Ucraina, mentre l’OEM dovrebbe continuare a crescere a doppia cifra grazie all’offerta di soluzioni sempre più innovative e a maggior valore aggiunto. Prevista, inoltre, l’apertura di un nuovo plant logistico per una migliore ottimizzazione dei costi e del magazzino.

“Affiancare l’attività di M&A alla crescita per linee interne; migliorare ulteriormente l’efficienza operativa tramite l’apertura di un nuovo plant logistico; mantenere il focus sulla ricerca e sviluppo per soddisfare la richiesta di soluzioni sempre più innovative”.

Sono queste le priorità strategiche delineate da Walter Barbieri, Amministratore delegato di Cofle, azienda leader nella progettazione, produzione e commercializzazione a livello mondiale di sistemi di comando e control cables per il settore off-road vehicles, automotive e after market automotive.

Una strategia mirata a proseguire anche quest’anno il proprio percorso di crescita, dopo un 2022 che ha visto il fatturato aumentare del 3% a circa 54 milioni nonostante il difficile quadro congiunturale che ha causato un calo nella divisione After Market, a causa principalmente delle conseguenze del conflitto russo ucraino, più che compensato dall’ottima performance nel business OEM.

Per il 2023 è comunque previsto un recupero dell’After Market, anche grazie alla nuova filiale francese che consentirà una maggiore diversificazione geografica, accompagnato da un’ulteriore forte crescita nella divisione OEM.

Cofle dovrebbe infatti beneficiare del trend della domanda di nuove macchine agricole che offrano soluzioni sempre più innovative, proponendo prodotti a più alto valore aggiunto grazie agli investimenti in R&D per sviluppare il business dell’elettronica e della meccatronica.

Lo scopo è quello di riuscire a crescere più del mercato con tassi previsti a doppia cifra, ottenendo al contempo chiari benefici in termini di redditività grazie a un valore macchina più elevato.

A livello operativo, inoltre, il Gruppo mira ad una maggiore ottimizzazione dei costi tramite un nuovo plant logistico, che consentirà anche un migliore gestione delle scorte grazie all’implementazione di un software per la previsione della domanda.

Il tutto senza contare il contributo di eventuali operazioni di M&A, mirate ad acquisire realtà aziendali che consentano di ampliare l’offerta sviluppando sinergie a livello di cross-selling e up-selling.

Walter Barbieri, Presidente e Amministratore delegato di Cofle, illustra le priorità strategiche

“Accelerare sul fronte della crescita per linee esterne; ottimizzare i costi attraverso l’apertura di un nuovo plant logistico; sviluppare la divisione elettronica e meccatronica nel comparto OEM tramite il potenziamento dell’attività di R&D”.

Walter Barbieri, Presidente e Ad di Cofle

Sono queste le priorità strategiche individuate dal Presidente e Amministratore delegato di Cofle, Walter Barbieri, in previsione di un ulteriore anno di crescita, in cui le importanti opportunità nella divisione OEM saranno accompagnate dall’atteso recupero nel business After Market dopo lo shock causato dalla guerra in Ucraina.

A ciò si aggiunge lo sviluppo di Cofle France, la nuova filiale aperta a settembre 2022 con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente l’organizzazione a forte impronta internazionale del Gruppo e che sta già ottenendo riscontri positivi in termini di risposta del mercato e dei clienti.

Il tutto dopo un 2022 che ha visto crescere i ricavi del Gruppo nonostante le difficoltà a livello congiunturale che hanno caratterizzato l’esercizio, “a conferma della resilienza del modello di business e della nostra capacità di affrontare le sfide e cogliere le opportunità che il mercato offre”.

La strategia di M&A

Il primo punto della strategia di Cofle riguarda lo sviluppo per linee esterne, uno dei pilastri individuati dalla società per accelerare il proprio percorso di crescita così come comunicato in fase di IPO.

“L’M&A è uno dei motivi per cui ci siamo quotati – conferma Barbieri – e che sta diventando un’attività strategica costante, nell’ottica di accelerare ulteriormente la crescita del business”.

Cofle, infatti, ha avviato l’attività di scouting che porterà ad acquisire aziende strategiche per offrire prodotti sempre più tecnologicamente complessi e innovativi.

Nel dettaglio, nell’After Market il target sono aziende che consentano l’acquisizione pura di quote di mercato, di nuovi canali commerciali in Italia e all’estero e/o aziende specializzate in prodotti complementari per ampliare ulteriormente la gamma di prodotti.

“L’obiettivo è quello di integrare realtà con cui sviluppare sinergie a livello di cross-selling e up-selling mantenendo sempre fede al nostro core business dei freni, all’interno di un mercato che sta diventando sempre più complesso e che necessita di un’offerta più variegata possibile, lanciando sempre più prodotti in un’unica soluzione”.

Per quanto riguarda l’OEM, la società punta ad acquisire realtà aziendali operanti nel mercato di riferimento che permettano di ampliare il proprio portafoglio prodotti, accelerando in particolare lo sviluppo del business dell’elettronica e della meccatronica.

Il business dell’elettronica

L’attività di M&A sarà infatti funzionale anche allo sviluppo della divisione elettronica, affiancando il processo di crescita per linee interne tramite il potenziamento dell’attuale struttura di ricerca e sviluppo, uno dei reparti di eccellenza del Gruppo.

“La tendenza del mercato è quella di un’integrazione sempre più stretta tra elettronica e meccanica” spiega l’Ad. “Lo sviluppo di questo business ci permetterà di cavalcare l’onda che sta prendendo sempre più piede nelle macchine agricole di nuova generazione e che vedranno la luce sulle produzioni nei prossimi 7-8 anni”.

La società sta lavorando per riuscire ad offrire sul mercato soluzioni sempre più innovative grazie ai continui investimenti nell’attività R&D, con l’obiettivo di aggiungere alla parte hardware tutti i componenti elettronici di produzione interna.

“Grazie ai nostri centri di ricerca sia in Italia che in Turchia siamo in grado di proporre sul mercato dei prodotti altamente innovativi, che anticipano addirittura quelle che sono le prossime richieste che arriveranno dalle case costruttrici di trattori”.

“Prospettiva che ci consentirà non solo di mantenere il nostro posizionamento presso i più grandi costruttori di macchine agricole, ma anche di acquisire ulteriori quote di mercato e nuovi clienti attraverso il lancio di nuovi prodotti e sistemi innovativi ad alto valore aggiunto”.

Un nuovo plant logistico per migliorare l’efficienza operativa

Parallelamente, il 2023 vedrà l’apertura di un nuovo plant che permetterà di riorganizzare e digitalizzare la logistica, con lo scopo di ridurre notevolmente i tempi di consegna sul mercato e acquisire quindi un ulteriore vantaggio competitivo.

Un impegno che prescinde dalle ben note problematiche che stanno caratterizzando le catene di approvvigionamento, che non hanno comunque avuto particolari effetti sull’operatività del Gruppo.

“Data la nostra posizione globale – spiega Barbieri – possiamo approvvigionarci da diversi mercati, riuscendo a neutralizzare le varie tensioni che colpiscono determinate aree del mondo”.

“La scelta del nuovo plant logistico nasce in primo luogo dall’esigenza di assecondare la crescita imponente nel settore OEM, con un efficientamento dei costi attraverso la digitalizzazione del magazzino”.

La società intende, infatti, implementare un software di intelligenza artificiale per la previsione della domanda, consentendo di ottimizzare l’impiego del capitale per gli stock in funzione delle richieste del mercato.

Dall’altro lato, “il mercato dell’After Market sta diventando sempre più competitivo dal punto di vista del service, rendendo necessario ridurre ulteriormente i nostri tempi di consegna, che sono già buoni ma sui cui vogliamo tendere all’eccellenza”.

“Vogliamo mantenere e acquisire nuovo quote di mercato e mettere barriere all’ingresso soprattutto per i fornitori di componentistica dei paesi del Far East, che offrono soluzioni a basso costo ma che non possono agire sulla leva del servizio”.

Aumentare la diversificazione geografica anche grazie a Cofle France

Infine, tra le priorità strategiche individuate dall’Ad di Cofle figura lo sviluppo della nuova filiale francese, aperta lo scorso settembre in un’ottica di maggiore diversificazione geografica, soprattutto nella divisione After Market, anche alla luce degli effetti della guerra in Ucraina.

“Lo scoppio della crisi ucraina ha provocato un shock iniziale del mercato che ha comportato una perdita di fatturato nel 2022 nei paesi coinvolti nel conflitto e in quelli limitrofi” dichiara Barbieri.

“La domanda, soprattutto nel mercato russo, si è poi progressivamente normalizzata, a fronte però di una mancanza di offerta di tutte quelle aziende che per policy interna hanno chiuso i rapporti con Mosca”.

“Attualmente stiamo intercettando una parte di questa domanda, affiancando al contempo una maggiore spinta su quei mercati dove eravamo già presenti ma non a un livello che riteniamo sufficiente a sopperire quanto perso a causa del conflitto russo-ucraino”.

Cofle ha infatti saputo reagire prontamente, da un lato, rafforzando la struttura commerciale in Italia e dall’altro aprendo una nuova filiale commerciale francese, con l’obiettivo di incrementare nei prossimi mesi le proprie quote di mercato, in particolare nel settore dell’After Market, in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Maghreb e Benelux.

L’apertura di Cofle France rappresenta, quindi, un ulteriore passo in avanti nello sviluppo del network internazionale del Gruppo, con l’obiettivo di cogliere le potenzialità offerte da paesi che offrono importanti opportunità di crescita”.

In particolare, “Francia e Spagna sono due mercati molto importanti con enormi potenzialità di sviluppo per il gruppo Cofle. L’obiettivo dell’investimento è di presidiare direttamente il mercato francese, area in cui il Gruppo Cofle è comunque già presente, e intensificare le attività commerciali in Spagna, Portogallo, Maghreb e Benelux, aree che presentano potenzialità importanti in termini prospettici per il nostro settore”.

I risultati 2022

Per quanto riguarda i risultati del 2022, la società ha comunicato lo scorso 24 gennaio i dati relativi ai ricavi, in attesa dell’approvazione del bilancio da parte del Cda il prossimo 29 marzo.

Nel dettaglio, lo scorso esercizio si è chiuso con un fatturato in crescita del 3% a 53,7 milioni, con il +15,8% a 37,3 milioni nella divisione OEM che ha più che compensato il calo del 18% a 16,4 milioni registrato dalla divisione After Market a causa della riduzione temporanea nella domanda nelle aree dell’Est Europa e in Russia.

“La continua crescita del fatturato del Gruppo ci rende molto soddisfatti, a conferma della nostra capacità di affrontare le sfide e cogliere le opportunità che il mercato offre” ha commentato Barbieri.

“In particolare, Cofle ha registrato una crescita importante della divisione OEM, trainata dall’aumento della richiesta di nuovi trattori e macchine agricole che siamo in grado di soddisfare con soluzioni sempre più innovative grazie ai continui investimenti in Ricerca & Sviluppo”.

L’outlook 2023

Per quanto riguarda l’outlook per l’esercizio in corso, la società ha dichiarato che gli ordini confermati dai clienti per il primo trimestre 2023 danno come da aspettative il settore OEM in forte crescita e confermano il trend di recupero del fatturato sulla divisione After Market.

In particolare, “nell’After Market ci attendiamo una ripresa rispetto al 2022, anche grazie a Cofle France, mentre per l’OEM stimiamo una forte crescita sia grazie agli ordini già acquisiti sia al ramp up dei nuovi progetti”.

Una forte crescita a cui andrà a sommarsi l’entrata a regime di nuovi progetti con alcuni grandi player internazionali, tra cui l’accordo con INEOS del valore di 3,8 milioni di euro per la produzione esecutiva di sistemi di inserimento e disinserimento delle marce ridotte e del blocco e sblocco differenziale per il nuovo fuoristrada 4×4 INEOS Grenadier.

“Nei prossimi mesi potremmo anche avvantaggiarci della crescita della domanda di nuovi macchinari agricoli trainata da una sempre maggiore necessità di indipendenza sulle materie prime alimentari da parte dei Paesi Europei e dalle nuove regolamentazioni in termini di sostenibilità e sicurezza, che rientrano nel cosiddetto Stage V”.

“Per noi – spiega Barbieri – si tratta di un’importante opportunità. Stiamo già studiando e progettando insieme ai nostri clienti soluzioni che rispettino le nuove normative, che comporteranno il lancio di prodotti a maggiore valore aggiunto”.

“Il nostro obiettivo è quello di crescere più del mercato tramite un’offerta che presente un valore per macchina superiore grazie alla divisione elettronica e meccatronica, riuscendo a compensare eventuali rallentamenti della domanda all’interno di un trend comunque previsto in forte crescita”.

Il tutto senza dimenticare il contributo di eventuali operazioni di M&A, che dovrebbero accelerare ulteriormente il processo di sviluppo per linee interne in entrambe le divisioni del Gruppo.

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