Seduta di acquisti per i principali listini asiatici dopo la chiusura mista di Wall Street.
In Cina, Shanghai avanza del 2% e Shenzhen dell’1,6%, bene anche Hong Kong (+1,2%). Più cauto il Giappone, con Nikkei a +0,1% e Topix +0,4%.
Gli operatori restano concentrati sui segnali provenienti dalle banche centrali e con lo sguardo attento alle tensioni geopolitiche.
I trader scontano aumenti dei tassi di interesse di un quarto di punto nelle prossime due riunioni della Fed dopo che giovedì i responsabili politici hanno affermato che aumenti maggiori non erano fuori questione.
Funzionari della Fed come il presidente di Richmond Thomas Barkin e il governatore Michelle Bowman sono stati gli ultimi a sottolineare la necessità di continuare ad alzare i tassi per domare l’inflazione.
Attese questa settimana le minute dell’ultima riunione del Fomc.
In Cina, gli istituti di credito hanno seguito la banca centrale mantenendo invariati i loro tassi di prestito di riferimento, con gli analisti che si aspettano possibili riduzioni nei prossimi mesi per sostenere la ripresa economica.
Sullo sfondo, si teme un’escalation nella penisola coreana, dopo che la Corea del Nord ha lanciato due missili balistici in mare vicino alla costa occidentale del Giappone, meno di due giorni dopo il lancio di un razzo a lungo raggio progettato per atterrare negli Usa.
Peggiorano nel frattempo i rapporti tra Stati Uniti e Cina, con Pechino che ha definito “isterica” la decisione di abbattere il pallone sopra lo spazio aereo statunitense, mentre il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha detto che è stato un gesto “irresponsabile”.
Sul forex, poco mosso l’euro/dollaro a quota 1,07 così come il cambio tra biglietto verde e lo yen in area 134,1. Tra le materie prime, il petrolio viaggia in rialzo con il Brent a 83,6 dollari (+0,8%) e il Wti a 77,1 dollari al barile (+0,7%).
Il tutto dopo che venerdì a Wall Street il Nasdaq ha perso lo 0,6%, lo S&P500 lo 0,3%, mentre il Dow Jones ha guadagnato lo 0,4%.
