Mercati – Proseguono le vendite nel Vecchio Continente, con Piazza Affari a -1,4%

Le Borse europee proseguono in territorio negativo nel pomeriggio, dopo la partenza in cauto rialzo a Wall Street in attesa soprattutto dei verbali della Federal Reserve.

A Milano il Ftse Mib lascia sul terreno l’1,4% in area 27.020 punti. Vendite anche sul Dax di Francoforte (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-0,6%), il Ftse 100 di Londra (-0,9%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,1%). Oltreoceano, il Nasdaq e lo S&P500 cedono lo 0,2% e il Dow Jones lo 0,1%.

Il contesto resta fiaccato dai crescenti segnali che le banche centrali a livello globale siano ancora distanti dal porre fine al contrasto all’inflazione, come emerso anche dai commenti hawkish dei funzionari della Fed della scorsa settimana.

Maggiori dettagli sul percorso di strette monetarie della banca centrale americana potrebbero emergere dalle minute che verranno diffuse questa sera.

Il presidente della Fed Bank di St. Louis, James Bullard, ha affermato che l’economia statunitense si sta dimostrando più resiliente del previsto e ha ribadito la richiesta alla banca centrale perché prosegua nel suo percorso di aumenti dei tassi di interesse.

Sullo sfondo continuano a pesare anche le tensioni geopolitiche dopo che il presidente Vladimir Putin ha dichiarato che la Russia sospenderà l’applicazione del trattato Start sulle armi nucleari, una decisione che il segretario di Stato Antony Blinken ha definito “irresponsabile”.

Focus inoltre sui rapporti con Pechino dopo che la Casa Bianca si è dichiarata disposta a sanzionare le società cinesi che sosterranno l’invasione russa, secondo quanto affermato dal vice segretario al Tesoro Wally Adeyemo.

Sul fronte macro, in mattinata è stata diffusa la lettura di febbraio dell’indice IFO che misura la fiducia delle aziende tedesche, attestatasi a 91,1 punti, sostanzialmente in linea al consensus (91,2 punti) e superiore ai 90,1 del mese precedente. L’indicatore relativo alle aspettative di business si è attestato invece a 88,5 punti, poco distante dal consensus (88,4 punti) e al di sopra della rilevazione precedente (86,4 punti).

In Italia, invece, secondo la lettura finale di gennaio l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo ha registrato una crescita del 10,7% su base annua, in leggero rallentamento rispetto al consensus e al dato preliminare, entrambi +10,9%.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro risale in area a 1,066 e il dollaro/yen scende a 134,6. Tra le materie prime si confermano in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-1,1%) a 82,1 dollari e il Wti (-1,1%) a 75,5 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si mantiene in area 195 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,48%. Da segnalare anche che il Tesoro ha collocato, per l’intera offerta, Btp a 2 anni per 3,75 miliardi e Btp a 10 anni indicizzati per 1,5 miliardi, con rendimento lordo rispettivamente del 3,67 e 2,19%.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano in particolare Stellantis (+1,8%), in scia ai risultati 2022, TIM (+1,3%), Interpump (+1,2%) e Amplifon (+1,1%). Le vendite invece penalizzano soprattutto bancari e servizi finanziari con Fineco (-5,5%), Bper Banca (-4,9%), Unicredit (-3,3%) e Intesa (-3,2%).