I futures sull’azionario Usa guadagnano l’0,2-0,3%, preannunciando una partenza in leggero rialzo a Wall Street in attesa soprattutto dei verbali della Fed.
Chiusura in ribasso ieri per i principali indici americani con il Nasdaq che ha ceduto il 2,5%, il Dow Jones il 2,1% e lo S&P500 il 2%.
Il sentiment resta appesantito dai crescenti segnali che le banche centrali a livello globale siano ancora distanti dal porre fine al contrasto all’inflazione, come emerso anche dai commenti hawkish dei funzionari della Fed della scorsa settimana.
Maggiori dettagli sul percorso di strette monetarie della banca centrale americana potrebbero emergere dalle minute che verranno diffuse stasera.
Il presidente della Fed Bank of St. Louis, James Bullard, ha affermato che l’economia statunitense si sta dimostrando più resiliente del previsto e ha ribadito la sua richiesta alla banca centrale perché prosegua nel suo percorso di aumenti dei tassi di interesse.
Resta l’attenzione anche sulle indicazioni provenienti dalla stagione delle trimestrali con il 68% delle società dello S&P 500 che finora ha riportato risultati superiori alle stime rispetto a una quota di circa l’80% registrato negli ultimi trimestri.
Sullo sfondo continuano a pesare anche le tensioni geopolitiche dopo che il presidente Vladimir Putin ha dichiarato che la Russia sospenderà l’applicazione del trattato Start sulle armi nucleari, una decisione che il segretario di Stato Antony Blinken ha definito “irresponsabile”.
Focus inoltre sui rapporti con Pechino dopo che la Casa Bianca si è dichiarata disposta a sanzionare le società cinesi che sosterranno l’invasione russa, secondo quanto affermato dal vice segretario al Tesoro Wally Adeyemo.
Dall’agenda macro odierna, è emerso che nella settimana terminata il 17 febbraio l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un calo del 13,3% dopo il -7,7% della settimana precedente.
Infine, sull’equity, nel pre-market, CoStar crolla di oltre il 13% in scia alla guidance annuale deludente e dopo che News Corp ha dichiarato di non essere più coinvolta nelle trattative per vendere la sua filiale Move.