Il Cda di Esprinet ha esaminato i dati preconsuntivi al 31 dicembre 2022, non ancora oggetto di revisione contabile, dai quali emergono ricavi da contratti con clienti pari a 4.684,2 milioni, sostanzialmente in linea con il 2021 (4.690,9 milioni di euro). L’ultimo trimestre 2022 registra ricavi pari a 1.466,5 milioni, in flessione dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (1.480,1 milioni).
L’Italia con ricavi pari a 2.751,7 milioni decresce del 4% rispetto al 2021 in un mercato della distribuzione che, secondo la società di ricerca inglese Context, con un giro d’affari di 9,5 miliardi risulta pressoché in linea con l’anno precedente. In Spagna i ricavi del Gruppo sono pari a 1.749,6 milioni (+4% a/a), in linea con un mercato che raggiunge 7,0 miliardi di ricavi. Il Portogallo vale 126,5 milioni (+18% a/a) e consolida ulteriormente la propria
quota in un mercato che segna un +10%, portando i ricavi complessivamente realizzati dal Gruppo nella penisola Iberica a quasi 1,9 miliardi.
Dal lato delle linee di business, nel 2022 i ricavi riferiti alla linea Screens (PC, Tablet e Smartphone) arretrano del 6%, come il mercato secondo i dati Context: nel dettaglio PC e Tablet -10%, Smartphone +1%.
Nel segmento dei Devices il Gruppo cresce del 3%, sovraperformando il mercato che evidenzia un andamento flat vs il 2021.
I segmenti delle Solutions e dei Servizi insieme registrano un incremento del 19%, facendo meglio del mercato che, sempre secondo quanto misurato dalla società di ricerca inglese Context, segna un +16%. I ricavi di Solutions e Servizi, a valle dell’applicazione del principio contabile IFRS 15, salgono a 900,1 milioni rispetto a 754,2 milioni nel 2021 e, in coerenza con la strategia del Gruppo di focalizzazione sulle linee di business alto marginanti, la loro incidenza sulle vendite totali sale al 19% (16% nel 2021).
Le Solutions si confermano la linea di business che genera più Ebitda Adj. in valore assoluto, superando la linea degli Screens che, pur fatturando il triplo, ha registrato valori di redditività inferiori di circa 0,3 milioni.
Il Gruppo sconta nel 2022 una riduzione dei ricavi del 10% nel segmento Marchi Propri, riconducibile ad una serie di operazioni promozionali generatesi nel mercato nel corso del secondo trimestre del 2021, che non si sono ripetute quest’anno. Il dato chiude comunque in miglioramento rispetto alla chiusura dei primi tre trimestri (-17%), anche grazie alla performance registrata nel 4Q 2022: +13%.
Dal lato dei segmenti di clientela, nel 2022 il mercato nel sud Europa registra una crescita
del 9% nel Segmento Business (IT Reseller) e una flessione del 9% nel Segmento Consumer (Retailer, E-tailer), in ulteriore peggioramento rispetto alla chiusura di settembre 2022 (-7%). I ricavi del Gruppo mostrano un andamento, rispetto allo scorso anno, che sovraperforma il mercato nel Segmento Business (3.059,6 milioni, +16%) e che sottoperforma nel Segmento Consumer (1.837,0 milioni, -16%).
Il peso delle vendite a IT Reseller nel 2022 sale al 62% contro il 55% nel 2021, riducendo progressivamente il peso del Segmento Consumer a maggiore pressione sulla scontistica.
Il Margine Commerciale Lordo è pari a 243,8 milioni (+5% rispetto al 2021), per effetto sostanzialmente dell’aumento del margine percentuale (5,20% nel 2022 contro 4,96% nel 2021), conseguenza della maggiore incidenza delle categorie di prodotto alto marginanti che, in linea con la strategia del Gruppo, aumentano il proprio peso sui ricavi al 42% dal
38% nel 2021.
L’Ebitda Adjusted è pari a 90,8 milioni (+5% a/a) ed è calcolato al lordo di costi di natura non ricorrente pari a 2,8 milioni sostenuti dalla capogruppo in relazione all’Opa volontaria totalitaria delle azioni ordinarie di Cellularline.
Migliora l’incidenza sui ricavi nonostante l’aumento del peso dei costi operativi in conseguenza dei fenomeni inflattivi che hanno avuto particolare impatto sui costi per le utenze e per il costo delle indennità per il personale maturate sia in Italia che in Spagna a compensazione del mancato rinnovo e/o adeguamento dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Ulteriori componenti dell’aumento dei costi operativi sono riconducibili agli investimenti in nuovo personale, ai costi di conduzione dei magazzini avviati nel corso del 2021 e ai costi legati alla ripresa della mobilità e delle attività promozionali e di comunicazione al venir meno delle prescrizioni contro il Covid-19.
Il Cash Conversion Cycle (pari alla media degli ultimi quattro trimestri dei giorni di rotazione del capitale Circolante Commerciale Netto corrispondente alla somma di crediti vs clienti, rimanenze e debiti vs fornitori) chiude a 26 giorni, in aumento di 13 giorni rispetto al 4Q 2021 e in aumento di 5 giorni rispetto al 3Q 2022, per effetto dell’incremento dei giorni di rotazione delle rimanenze di magazzino (+17 giorni vs 4Q 2021 e +2 giorni vs 3Q 2022) e dei giorni di incasso dei crediti (+5 giorni vs 4Q 2021 e +2 giorni vs 3Q 2022), non sostenuto dall’andamento dei tempi di pagamento ai fornitori (+9 giorni vs 4Q 2021 e -1 giorno vs 3Q 2022).
La Posizione Finanziaria Netta è negativa per 83,0 milioni in miglioramento rispetto al 30
settembre 2022 (negativa per 382,5 milioni) e in peggioramento rispetto al 31 dicembre 2021 (positiva per 227,2 milioni). Il valore della posizione finanziaria netta puntuale al 31 dicembre è influenzato da fattori tecnici quali la stagionalità del business, l’andamento delle cessioni “pro-soluto” di crediti commerciali (factoring, confirming e cartolarizzazione) e la dinamica dei modelli comportamentali di clienti e fornitori nei diversi periodi dell’anno.
Il ROCE è stimato attestarsi al 13,0%, rispetto al 20,5% del 2021.