Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore media:
Giornata positiva per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib guadagna l’1,2%, il Dax lo 0,9% e il Ftse 100 lo 0,1%. A Wall Street il Nasdaq sale dell’1,1%, lo S&P 500 dello 0,9% e il Dow Jones dello 0,6%.
Wpp (+3,8%) ha chiuso il 2022 con ricavi in aumento a/a del 12,7% a 14,4 miliardi di sterline (+6,7% a parità di perimetro); al netto dei costi di trasferimento, i ricavi sono stati pari a 11,8 miliardi di sterline (+13,5% a/a; +6,9% su base omogenea). L’utile operativo è cresciuto del 10,5% a 1,36 miliardi di sterline, mentre l’utile prima delle imposte si è incrementato del 22% a 1,16 miliardi di sterline. L’indebitamento netto rettificato al 31 dicembre 2022 pari a 2,5 miliardi sterline (0,9 miliardi a fine anno 2021) dopo gli investimenti e oltre 1,1 miliardi di sterline di liquidità distribuita agli azionisti. Il Cda ha proposto un dividendo di 24,4 pence (+30,5%), che porta il dividendo totale proposto per il 2022 a 39,4 pence.
La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per omesso versamento dell’Iva da parte di Meta (+0,8%) per circa 870 milioni tra il 2015 e il 2021. L’Iva non versata riguarda l’iscrizione degli utenti sulle diverse piattaforme social, iscrizioni gratuite anche se l’utente in realtà paga una sorta di ‘fee’, ossia mette a disposizione i propri dati personali e su questo scambio Meta può trarre un profitto che, in base a una impostazione giuridica e fiscale, deve essere tassato con Iva.
“Prendiamo sul serio i nostri obblighi fiscali e paghiamo tutte le imposte richieste in ciascuno dei Paesi in cui operiamo”, ha dichiarato un portavoce di Meta. “Siamo fortemente in disaccordo con l’idea che l’accesso da parte degli utenti alle piattaforme online debba essere soggetto al pagamento dell’IVA. Come sempre, siamo disposti a collaborare pienamente con le autorità rispetto ai nostri obblighi derivanti dalla legislazione europea e nazionale.”