Pirelli ha chiuso il quarto trimestre 2022 con ricavi in crescita del 17% a 1,58 miliardi (+14,8% la crescita organica), rispetto agli 1,47 miliardi previsti dal consensus, grazie al positivo andamento del price/mix.
I volumi sono diminuiti del 3,8%, riflettendo il rallentamento della domanda, mentre il price/mix ha segnato un +18,6% e l’effetto cambi è stato positivo per il 2,2%.
L’Ebit adjusted è aumentato del 3,4% a 224 milioni, oltre i 213 milioni stimati dagli analisti, con il contributo del price/mix e delle efficienze operative che ha compensato lo scenario esterno. Il margine Ebit adjusted è diminuito al 14,2% (-190 punti base), per effetto della flessione della domanda e un maggior impatto dell’inflazione del costo dei fattori produttivi (principalmente energia e costi di trasporto) rispetto ai trimestri precedenti.
L’utile netto è diminuito del 9,9% a 77 milioni (92 milioni il consensus). Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è sceso oltre le attese a 2,55 miliardi (2,61 miliardi il consensus, 2,6 miliardi la guidance) dai 3,39 miliardi al 30 settembre 2022, dopo un flusso di cassa ante dividendi positivo per 839 milioni (808 milioni nel 4Q21).
Nell’intero 2022, i ricavi sono aumentati del 24,1% a 6,6 miliardi (+18,7% la variazione organica), superiori al target di 6,5 miliardi grazie al contributo del +19,7% del price/mix (+17% la guidance). L’Ebit adjusted è cresciuto del 19,9% a 978 milioni, con una marginalità al 14,8% (circa il 15% la guidance).
Per il 2023, Pirelli prevede ricavi compresi tra 6,6 e 6,8 miliardi, con volumi attesi da stabili a in crescita del +1%, un price/mix in miglioramento al +4,5%/+5,5% e un impatto cambi compreso tra -4,5%/-3,5%).
Il margine Ebit margin adjusted è previsto al 14-14,5% e la generazione di cassa netta ante dividendi è attesa tra 440 e 470 milioni. Infine, l’indebitamento finanziario netto è stimato a 2,35 miliardi dopo investimenti per circa 400 milioni, con un rapporto PFN/Ebitda adjusted tra 1,65x e 1,7x (1,8x nel 2022).