Seduta contrastata per i principali listini asiatici dopo la chiusura positiva di Wall Street.
In Cina, Shanghai cede lo 0,6% e Shenzhen lo 0,7%, sottotono come Hong Kong (-1,2%). Bene invece il Giappone, in riapertura dopo le festività, con Nikkei +1,3% e Topix +0,7%.
Focus sulle parole di Kazuo Ueda, il neo-eletto governatore della Bank of Japan, il quale ha affermato che l’attuale politica monetaria del Giappone è appropriata e deve essere guidata in base all’economia, ai prezzi e al loro outlook, aggiungendo che l’istituto potrebbe muoversi verso una normalizzazione se si intravede un’inflazione stabile al 2%.
Ueda ha ricordato come sia necessario un po’ di tempo affinché la politica monetaria produca i suoi effetti sull’economia, sottolineando anche che la Bank of Japan deve sostenere gli sforzi delle aziende tesi ad aumentare i salari.
Sul fronte macro, in attesa dei dati su spesa e reddito personale statunitensi in calendario nel pomeriggio, è emerso che a gennaio l’indice dei prezzi al consumo del Giappone è aumentato, in linea con il consensus, del 4,3% su base annua, dopo il +4% di dicembre.
Intanto, sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,059 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 134,7. Tra le materie prime, il petrolio viaggia in rialzo con il Brent a 82,9 dollari (+0,9%) e il Wti a 76,1 dollari al barile (+0,9%).
Il tutto dopo che ieri, a Wall Street, il Nasdaq ha guadagnato lo 0,7%, lo S&P500 lo 0,5% e il Dow Jones lo 0,3%.