Mercati – Finale di ottava in ribasso con Wall Street, Milano cede l’1,1%

Finale di ottava in ribasso per le borse europee mentre Wall Street prosegue la seduta in territorio negativo alla luce degli ultimi dati che hanno mostrato un’accelerazione dell’inflazione a gennaio dopo i rallentamenti dei due mesi precedenti.

A Milano il Ftse Mib archivia le contrattazioni in calo dell’1,1% a 26.986 punti, sottotono come il Cac 40 di Parigi (-1,8%) il Dax di Francoforte (-1,7%), più cauti invece il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%). Oltreoceano, il Nasdaq lascia sul terreno l’1,7%, lo S&P 500 l’1,1% e il Dow Jones lo 0,9%.

Gli investitori hanno monitorato con l’attenzione l’indice Pce, una misura chiave dell’inflazione attentamente monitorata dalla Fed, che a gennaio ha accelerato al 5,4% dal 5% del mese precedente, rafforzando le aspettative che la Fed manterrà i tassi di interesse su livelli elevati più a lungo del previsto.

A ciò si aggiunge l’inaspettata accelerazione dell’indicatore della spesa per consumi personali che ha evidenziato i rischi di un’inflazione persistentemente elevata. Dati che, unitamente alla solidità del mercato del lavoro americano, potrebbero ostacolare le operazioni della Fed per riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%.

In Europa, stamane, invece, il rapporto Gfk sulla fiducia dei consumatori tedeschi ha evidenziato un ulteriore miglioramento grazie ai prezzi dell’energia più bassi, accompagnato però da una revisione al ribasso del Pil della Germania del quarto trimestre.

Sul fronte geopolitico, la Casa Biana ha annunciato che aumenterà le tariffe su oltre 100 prodotti russi metallici, minerari e chimici, nel giorno in cui cade il primo anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina.

Inoltre il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen, ha messo in guardia la Cina e altre nazioni dal fornire sostegno materiale alla Russia, affermando che qualsiasi azione di questo tipo equivarrebbe ad aggirare le sanzioni e “provocherebbe conseguenze molto gravi”.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro ridiscende a 1,054 mentre il dollaro/yen balza a 136,3, dopo che il nuovo governatore della Bank of Japan ha confermato l’attuale politica accomodante. Tra le materie prime, le quotazioni del greggio tornano a salire con il Brent (+1%) a 83 dollari e il Wti (+1,1%) a 76,2 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund oscilla in area 189, con il rendimento del decennale italiano al 4,42%. Il Tesoro ha collocato, per l’intera offerta pari a 9,5 miliardi, BTP a 5 e 10 anni e CcTeu a 5 anni.

Tornando a Piazza Affari, bene Saipem (+2%) dopo l’accordo di collaborazione con Seaway7 per l’eolico offshore, Erg (+1,7%) e Tim (+1,4%), il cui Cda ha esaminato e apprezzato l’offerta non vincolante di KKR ma è in attesa di ricevere un’offerta migliorativa entro il 31 marzo. Arretrano invece Pirelli (-3,8%), Interpump (-3,6%) e Iveco (-2,6%).