Mercati Usa – Avvio in calo su timori tassi e tensioni geopolitiche

Partenza in rosso a Wall Street, dopo gli ultimi dati che hanno mostrato un’accelerazione dell’inflazione a gennaio dopo i rallentamenti dei due mesi precedenti. Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq cede l’1,6%, lo S&P 500 l’1,3% e il Dow Jones l’1,2%.

Sui mercati continua a prevalere un clima di incertezza nell’ambito delle campagne restrittive delle banche centrali per contrastare l’inflazione, che stanno provocando un rallentamento della crescita e delle performance societarie.

In particolare, oggi il focus era rivolto sull’indice Pce, una misura chiave dell’inflazione attentamente monitorata dalla Fed, che a gennaio ha accelerato al 5,4% dal 5% del mese precedente.

La componente “core” del dato, depurata dagli elementi volatili, è cresciuta dello 0,6% rispetto al mese precedente, contro attese per un +0,4%, e del 4,7% rispetto a un anno prima, contro attese per una conferma del 4,4% di dicembre.

Numeri che sottolineano i rischi del persistere delle pressioni sui prezzi, rafforzando le aspettative che la banca centrale americana manterrà i tassi di interesse su livelli elevati più a lungo del previsto.

Sul fronte geopolitico, la Casa Biana ha annunciato che aumenterà le tariffe su oltre 100 prodotti russi metallici, minerari e chimici, nel giorno in cui cade il primo anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina.

Il Segretario al Tesoro Usa Janet Yellen ha poi messo in guardia la Cina e altri Paesi contro il fornire qualsiasi sostegno materiale a Mosca, sottolineando che un’azione di questo tipo equivarrebbe a un’elusione delle sanzioni e provocherebbe “serie conseguenze”.

Intanto sul Forex il biglietto verde si rafforza nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro in discesa a 1,054 e il dollaro/yen balzato oltre quota 136. Tra le materie prime in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,6%) a 81,7 dollari e il Wti (-0,7%) a 74,9 dollari.

Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento del decennale americano risale di circa sette punti base al 3,95% e quello del biennale balza di circa 10 punti base al 4,79%, sui massimi dal 2007.