Omer – Valore della produzione 2022 preliminare a 63 mln (+10% a/a)

Dalla lettura dei dati consolidati preliminari al 31 dicembre 2022, non sottoposti a revisione legale, emerge che il valore della produzione ha segnato un incremento su base annua del 10% a 63 milioni, una dinamica riconducibile sia all’aumento dei ratei produttivi dei progetti
attualmente in corso e per i quali sono state considerate le relative revisioni prezzo derivanti dalle formule contrattualmente previste, sia all’avvio in corso d’anno di alcuni nuovi progetti produttivi.

Il valore della produzione è stato realizzato per il 56% in Italia, il 20% in Francia, il 9% in Germania, il 7% negli USA e il rimanente 8% in altri Paesi.

A livello di prodotto, l’84% del valore della produzione è costituito da arredi, seguito da un 7% di Toilette e un 6% di carenature.

L’Ebitda si riduce del 13% a circa 13,5 milioni, con un Ebitda Margin pari al 21% circa rispetto al 27,4% del 2021, un risultato migliore rispetto alle stime del mercato.

Il peggioramento della marginalità registrato nel corso del 2022 è ascrivibile all’incremento generalizzato del costo dei principali fattori produttivi (in primis materie prime ed energia), solo in parte compensato dalle formule di revisione prezzo previste nei contratti di maggior durata e da alcune rinegoziazioni commerciali concluse i principali clienti.

La Posizione Finanziaria Netta consolidata è risultata positiva (Cassa) per circa 10 milioni, in calo rispetto ai 18,7 milioni a fine anno 2021, scontando da una parte l’incremento del valore dei magazzini materie prime conseguente all’incremento del costo dei materiali, e all’incremento dei crediti verso clienti derivanti dalle revisioni prezzo, solo parzialmente fatturate e incassate nel corso dell’esercizio.

A fine 2022 il backlog (valore residuo degli ordini contrattualizzati non ancora completati, calcolato come le quantità ancora da consegnare moltiplicate per il prezzo unitario di ordine) è pari a 116 milioni, con un incremento del 3% rispetto al dato 2021 (pari a 113 milioni). Il soft backlog (valore delle opzioni contrattualizzate negli accordi quadro, esercitabili dai clienti, e non ancora esercitate) è pari a 250 milioni circa, in calo vs il dato 2021 (pari a 281 milioni) per effetto delle conversioni in backlog registrate nell’anno.

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