Mercati asiatici – Seduta cauta con Hong Kong e Giappone flat

Seduta cauta per i principali listini asiatici dopo la chiusura positiva di Wall Street.

In Cina, Shanghai guadagna lo 0,6% e Shenzhen lo 0,7%. Hong Kong si muove sulla parità, cauto come il Giappone con Nikkei +0,1% e Topix invariato.

Gli investitori restano intenti a rivalutare le prospettive sull’economia globale in considerazione delle aspettative di tassi di interesse più elevati.

I mercati hanno infatti rivisto le previsioni sul picco del costo del denaro negli Stati Uniti, ora attesi raggiungere il 5,4% quest’anno rispetto a un valore di circa il 5% atteso solo un mese fa.

Il policy maker della Federal Reserve Philip Jefferson ha intanto ribadito l’obiettivo di inflazione al 2% della banca centrale americana, dichiarazioni che fanno seguito alla serie di discorsi hawkish pronunciati questo mese dai membri della Fed e che hanno contribuito a ridurre i guadagni precedentemente accumulati sui mercati.

Focus nel contempo sull’Asia dove cresce l’attesa per il Congresso nazionale del popolo cinese, che dovrebbe iniziare questo fine settimana. Gli investitori auspicano l’introduzione di ulteriori misure a favore della crescita e che potrebbero rilanciare il rally delle azioni cinesi.

Sul fronte macro, la produzione industriale preliminare giapponese di gennaio è calata oltre le attese del 4,6% m/m e del 2,3% a/a rispetto a un consensus di -2,9 e -0,7%. Nelle stesso mese le vendite al dettaglio sono aumentate dell’1,9% m/m e del 6,3% a/a, superando le stime a +0,4 e +4%.

Intanto, sul forex, l’euro/dollaro ridiscende in area 1,059 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 136,3. Tra le materie prime, il petrolio viaggia in rialzo con il Brent a 82,6 dollari (+0,7%) e il Wti a 76,3 dollari al barile (+0,8%).

Il tutto dopo che ieri, a Wall Street, il Nasdaq ha guadagnato lo 0,6%, lo S&P500 lo 0,3% e il Dow Jones lo 0,2%.