Mercati – Europa prosegue poco mossa, Milano sopra la parità con le banche

Prosegue poco mossa la seduta delle borse europee, in linea all’andamento piatto dei futures di Wall Street, nell’ultima sessione di un febbraio caratterizzato dall’aumento delle aspettative sulle strette delle banche centrali alla luce del persistere delle pressioni sui prezzi.

A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,2% in area 27.500 punti. Positivo l’Ibex 35 di Madrid (+0,8%), mentre oscillano sulla parità il Dax di Francoforte (+0,02%) e il Cac 40 di Parigi (+0,01%). In ribasso il Ftse 100 di Londra (-0,3%).

Sul fronte macro, i dati di oggi hanno mostrato una nuova accelerazione a febbraio dell’inflazione in Francia e Spagna, aumentando la pressione sulla Bce per continuare ad alzare i tassi di interesse.

I mercati ora scontano un terminal rate del 4% in Europa a febbraio 2024, rispetto al 3,5% previsto a inizio anno e pari a un livello superiore rispetto al picco dei tassi della zona euro visto oltre vent’anni fa.

Il tutto dopo che anche negli Stati Uniti sono aumentate le aspettative sul fatto che la politica monetaria rimarrà restrittiva più a lungo del previsto, con un picco del costo del denaro atteso al 5,4% quest’anno.

Intanto sul Forex il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro tornato sopra quota 1,06 e il dollaro/yen in rialzo a 136,7. La sterlina sale a 1,209 sul dollaro, dopo il nuovo accordo tra Ue e Regno Unito sull’Irlanda del Nord.

Tra le materie prime in rimonta le quotazioni del greggio con il Brent (+1,1%) a 82,9 dollari e il Wti (+1,3%) a 76,7 dollari, avviandosi comunque ad archiviare il quarto mese consecutivo in discesa.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund risale di circa tre punti base in area 185, con il rendimento del decennale italiano al 4,48%.

Tornando a Piazza Affari, bene i bancari Banco Bpm (+2%), Unicredit (+1,4%), Intesa Sanpaolo (+1,3%) e Bper (+1,2%). In rialzo anche Nexi (+1,2%) dopo l’acquisizione dell’80% delle attività di merchant acquiring del gruppo spagnolo Banco Sabadell per 280 milioni.

In calo, invece, Saipem (-1,1%) dopo i guadagni in apertura seguiti alla pubblicazione dei risultati 2022, con le vendite che colpiscono in particolare anche Diasorin (-1,5%), Amplifon (-1,2%), Italgas (-1,3%) e Ferrari (-1,1%).