Ariston ha chiuso il 2022 con ricavi in crescita del 19,7% a 2,38 miliardi, mentre l’Ebitda è aumentato del 14,8% a 283,5 milioni e l’Ebit del 13,2% a 171,2 milioni.
L’Ebitda adjusted si è attestato a 305,3 milioni, con una crescita del 10,8% rispetto al 2021 e una diminuzione del margine sui ricavi netti dal 13,9% al 12,8%. L’Ebit adjusted è cresciuto del 9,4% a 222,6 milioni, con un margine sui ricavi netti è passato dal 10,2% al 9,4%.
L’utile netto dell’anno ha raggiunto 140,3 milioni, il 2,9% in più rispetto ai 136,3 milioni del 2021.
La posizione finanziaria netta è risultata positiva per 60,2 milioni, in diminuzione rispetto ai 149 milioni al 31 dicembre 2021 dopo un free cash flow di 63,4 milioni (88,3 milioni nel 2021), il pagamento di Chromagen, l’acquisizione della quota residua di HTP, i dividendi agli azionisti e l’acquisto di 1,5 milioni di azioni proprie.
Il Consiglio di amministrazione proporrà all’Assemblea generale un dividendo di 13 centesimi di euro per azione. Il dividendo, se approvato dall’Assemblea generale, sarà messo in pagamento il 24 maggio 2023, con record date il 23 maggio 2023 e data di stacco della cedola il 22 maggio 2023.