Hera – Tommasi di Vignano lascia dopo 20 anni, Cristian Fabbri indicato nuovo Presidente Esecutivo

Il Comitato di sindacato dei soci pubblici di Hera ha approvato le liste dei candidati alla carica di componenti per il prossimo triennio del Cda e del Collegio Sindacale, che saranno proposti per la nomina nel corso dell’Assemblea dei Soci del 27 aprile 2023.

Il Comitato ha preso atto che il Presidente Esecutivo del Gruppo Hera, Tomaso Tommasi di Vignano, ritiene concluso il suo mandato alla scadenza naturale – quindi fino alla prossima Assemblea dei Soci – e lo ringrazia per il contributo fondamentale alla crescita dell’azienda che ha guidato per oltre vent’anni.

Dal 2002 ad oggi, infatti, sotto la presidenza di Tommasi di Vignano, i lavoratori del Gruppo sono più che raddoppiati (da 4.200 a oltre 9.300 dipendenti), così come i cittadini serviti (da 2 milioni a più di 4,2 milioni), mentre l’EBITDA è sestuplicato, passando da 192 milioni a quasi 1,3 miliardi.

In questi vent’anni i significativi investimenti realizzati, per circa 8 miliardi complessivi, e le oltre 50 fusioni e acquisizioni concluse hanno consentito di ottenere sinergie importanti e determinato l’ampliamento del perimetro aziendale, crescenti ricadute economiche sui territori serviti e la creazione di valore per tutti gli stakeholder, oltre che per gli azionisti a cui sono stati distribuiti nel tempo dividendi per oltre 2 miliardi.

Con riferimento all’Assemblea del 27 aprile, il Comitato di sindacato ha indicato per il ruolo di Presidente Esecutivo Cristian Fabbri, attuale Direttore Centrale Mercato di Hera e Amministratore Delegato della controllata Hera Comm, valorizzando così la crescita interna di un manager di livello in azienda già dal 2006. Sotto la guida di Fabbri, la filiera Energia è stato il business in più rapida crescita nel portafoglio di Hera, decuplicato a livello di Ebitda negli ultimi 15 anni (da 45 milioni nel 2006 a 423 nel 2021).

Per i ruoli di Amministratore Delegato e Vicepresidente di Hera sono stati confermati i nominativi di Orazio Iacono e Gabriele Giacobazzi.