Mercati asiatici – Tornano cauti in un clima di riflessione

Seduta cauta per i principali listini asiatici dopo la chiusura debole di Wall Street.

In Cina, Shanghai viaggia a -0,1% e Shenzhen -0,6%, sotto la parità come Hong Kong (-0,8%) e Giappone con Nikkei -0,1% e Topix -0,2%.

Gli operatori restano intenti a metabolizzare le aspettative che le politiche monetarie rimarranno restrittive più a lungo del previsto e le ultime dichiarazioni hawkish dei funzionari della Federal Reserve.

Il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha rafforzato la posizione aggressiva della banca centrale Usa, ribadendo la necessità di alzare i tassi di interesse oltre il 5% per assicurare che l’inflazione non torni a salire.

L’omologo di Minneapolis, Neel Kashkari, si è invece detto preoccupato dal fatto di non vedere segnali significativi che le strette dell’istituto di Washington stiano rallentando il settore dei servizi.

Sul fronte cinese, sembra intanto essersi già affievolito l’ottimismo di ieri alimentato dall’attività manifatturiera a febbraio, salita sui massimi da aprile 2012.

Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende in area 1,064 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 136,7. Tra le materie prime, il petrolio viaggia in frazionale ribasso con il Brent a 84,1 dollari (-0,2%) e il Wti a 77,5 dollari al barile (-0,2%).

Il tutto dopo che ieri, a Wall Street, il Dow Jones ha chiuso in parità mentre lo S&P500 ha ceduto lo 0,5% e il Nasdaq lo 0,7%.