Prevista una partenza sottotono per le borse europee, con l’attenzione degli operatori sempre rivolta alle indicazioni provenienti dai dati economici e, in particolare, dal report sui prezzi al consumo nell’Eurozona.
Chiusura debole ieri a Wall Street, con i principali indici americani che proseguono la fase di correzione dopo aver archiviato febbraio in calo. Il Nasdaq ha perso lo 0,7% e lo S&P 500 lo 0,5%, mentre il Dow Jones ha terminato invariato.
Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha ceduto lo 0,1%, mentre Shanghai oscilla poco sotto la parità e Hong Kong lascia sul terreno lo 0,9%.
Prosegue la risalita dei rendimenti obbligazionari in scia alle aspettative che la politica monetaria rimarrà restrittiva più a lungo del previsto, con il tasso sul Tbond Usa tornato oltre la soglia del 4% in seguito agli ultimi commenti hawkish provenienti dalla Fed.
Il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha rafforzato la posizione aggressiva della banca centrale Usa, ribadendo la necessità di alzare i tassi di interesse oltre il 5% per assicurare che l’inflazione non torni a salire.
La sua controparte di Minneapolis, Neel Kashkari, si è invece detto preoccupato dal fatto di non vedere segnali significativi che le strette dell’istituto di Washington a stiano rallentando il settore dei servizi.
Sempre in tema banche centrali, possibili indicazioni potrebbero arrivare dai verbali dell’ultima riunione della Bce, quando Francoforte ha deciso un rialzo dei tassi di interesse di 50 punti base, promettendo un’analoga stretta a marzo.
Sul fronte macro, l’agenda di oggi prevede i dati sull’inflazione a febbraio e sulla disoccupazione a gennaio di Italia ed Eurozona, mentre nel pomeriggio in Usa usciranno le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.
Tornando a Piazza Affari, da seguire Stellantis dopo i dati sulle immatricolazioni di febbraio, in calo dello 0,9% a 41.504 unità, e l’accordo con la turca Koç Holding per il rafforzamento della joint venture Tofas.