Partenza debole per le borse europee, in scia alle perdite registrate da Wall Street dopo che la retorica restrittiva emersa dalla testimonianza del presidente della Federal Reserve Jerome Powell al Senato Usa ha appesantito il sentiment dei mercati.
A Milano il Ftse Mib cede lo 0,3% in area 27.680 punti. Sotto la parità anche l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%) e il Dax di Francoforte (-0,2%).
In programma oggi la seconda parte dell’audizione al Congresso Usa del numero uno della banca centrale americana, dopo che nell’intervento di ieri ha sottolineato che il picco dei tassi di interesse sarà probabilmente più alto di quanto previsto.
Powell ha poi dichiarato che la Fed è pronta ad accelerare sui rialzi del costo del denaro se non dovesse assistere a un raffreddamento dell’inflazione, con gli operatori che ora si attendono una stretta da 50 punti base nel meeting del Fomc di marzo.
Maggiori indicazioni sullo stato di salute dell’economia Usa arriveranno questo pomeriggio dai dati Adp sull’occupazione privata a febbraio, in attesa del Job Report ufficiale in programma venerdì.
Sempre sul fronte macro, in Germania a gennaio le vendite al dettaglio sono diminuite meno delle attese su base annua, mentre la produzione industriale è cresciuta oltre le previsioni su base mensile. In agenda oggi anche la lettura finale del Pil del quarto trimestre dell’Eurozona.
Intanto sul Forex il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute dopo i guadagni di ieri, con il cambio euro/dollaro stabile a 1,054 in attesa oggi del discorso del presidente della Bce Christine Lagarde e il dollaro/yen risalito a 137,5.
Tra le materie prime in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,4%) a 82,9 dollari e il Wti (-0,6%) a 77,1 dollari, nonostante il calo delle scorte Usa evidenziato dal report settimanale Api.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 184 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,55%.
Tornando a Piazza Affari, in calo Nexi (-1,7%), Tenaris (-1,6%) e Finecobank (-1,1%), mentre resiste poco sopra la parità Amplifon (+0,3%).