Mercati asiatici – Seduta debole con maggiori vendite su Hong Kong (-2,2%)

Seduta perlopiù debole per i principali listini asiatici dopo la chiusura in rosso di Wall Street.

In Cina, Shanghai viaggia a -0,1% e Shenzhen a +0,2%, mentre le vendite colpiscono maggiormente Hong Kong (-2,2%). Positivo invece il Giappone con Nikkei +0,5% e Topix +0,3%.

Il sentiment resta appesantito dai rinnovati toni hawkish usati dal presidente della Fed Jerome Powell durante il suo intervento di ieri davanti alla commissione Bancaria del Senato Usa.

Il numero uno della banca centrale americana, che apparirà di nuovo in giornata al Congresso statunitense, ha avvertito che l’istituto è pronto ad accelerare il ritmo della stretta e portare i tassi a livelli più alti se l’inflazione rimarrà elevata. Parole che hanno fatto volare i rendimenti a breve termine e alimentato le aspettative sull’aumento del costo del denaro.

In vista della riunione della Fed del 22 marzo sui mercati aumentano le scommesse su un ritocco dei tassi di mezzo punto e sul raggiungimento di un picco superiore al 5,6% entro settembre.

Il tutto mentre cresce già l’attesa per il job report statunitense che verrà pubblicato venerdì prossimo e che potrebbe fornire nuovi segnali utili a tracciare le prossime mosse della Fed.

Nel frattempo, sul fronte macro giapponese, il leading index CI preliminare di gennaio si è attestato a 96,5 punti rispetto a un consensus e un dato finale di dicembre, entrambi a 96,9 punti (a dicembre rivisto da 97,2 punti).

Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende in area 1,054 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 137,6. Tra le materie prime, il petrolio viaggia poco mosso con il Brent a 83,2 dollari (-0,1%) e il Wti a 77,4 dollari al barile (-0,2%).

Il tutto dopo che ieri, a Wall Street, il Dow Jones ha ceduto l’1,7%, lo S&P500 l’1,5% e il Nasdaq l’1,2%.