Mercati – Eurolistini incerti, a Milano corre Prysmian (+3,5%) dopo i conti

Le borse europee si muovono incerte nel pomeriggio con l’andamento in frazionale rialzo di Wall Street a seguito di richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti salite ai massimi da dicembre e in attesa del job report di domani.

A Milano il Ftse Mib cede lo 0,5% in area 27.779 punti, debole come il Ftse 100 di Londra (-0,5%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%) e il Cac 40 di Parigi (-0,1%) mentre il Dax di Francoforte resiste sulla parità. Oltreoceano il Nasdaq guadagna lo 0,6%, lo S&P500 e il Dow Jones, entrambi lo 0,4%.

Nella settimana che si è conclusa il 3 marzo le richieste di sussidi di disoccupazione sono state pari a 211mila unità, superando le 195mila unità del consensus e le 190mila unità della settimana precedente.

Gli investitori stanno ancora metabolizzando le recenti dichiarazioni del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, secondo cui l’istituto è pronto ad accelerare la stretta monetaria e i tassi potrebbero salire più del previsto se i dati economici lo consentiranno, aggiungendo tuttavia che non è stata ancora presa alcuna decisione sul ritmo del prossimo intervento.

Gli operatori ora prevedono un incremento del costo del denaro di mezzo punto centrale nel prossimo appuntamento del Fomc in programma il 21-22 marzo, rispetto ai 25 punti base dati per scontati fino a pochi giorni fa.

Intanto sul Forex il biglietto verde si indebolisce nei confronti delle altre valute, mantenendosi comunque poco distante dai massimi degli ultimi tre mesi. Il cambio euro/dollaro risale a 1,057 e il dollaro/yen arretra a 136,2.

Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+1,3%) a 83,7 dollari e il Wti (+1,3%) a 77,7 dollari, recuperando terreno dopo le perdite registrate negli ultimi giorni.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund cala di due punti base in area 175, con il rendimento del decennale italiano al 4,4%.

Tornando a Piazza Affari, corre Prysmian (+3,5%) in scia risultati record nel 2022, mentre le vendite colpiscono in particolare Buzzi (-4,4%), Fineco (-4,1%), Banca Generali (-3,8%) e Diasorin (-3%).