Partenza in cauto rialzo a Wall Street, in attesa dell’uscita domani del Job Report di febbraio che potrebbe rafforzare la prospettiva che la Federal Reserve mantenga un atteggiamento aggressivo sui tassi di interesse.
Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones guadagna lo 0,4%, lo S&P 500 lo 0,2% e il Nasdaq lo 0,1%.
I mercati stanno ancora digerendo le ultime dichiarazioni del chairman della Fed Jerome Powell nella sua testimonianza semestrale al Congresso Usa sulla necessità di ulteriori strette e i rischi di recessione che ne conseguirebbero.
Powell ha sottolineato che il picco dei tassi di interesse sarà probabilmente più alto di quanto previsto in precedenza e che la Fed è pronta ad accelerare sul rialzo del costo del denaro se sarà necessario.
Commenti coincisi che la pubblicazione di ulteriori dati sull’occupazione Usa che hanno confermato la solidità del mercato del lavoro americano, in attesa domani dei dati sui non farm payroll di febbraio.
Sempre sul fronte macro, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 211 mila unità, al di sopra delle 195 mila previste dal consensus e alle 190 della rilevazione precedente.
Intanto sul Forex il biglietto verde si indebolisce nei confronti delle altre valute, mantenendosi comunque poco distante dai massimi degli ultimi tre mesi. Il cambio euro/dollaro risale a 1,057 e il dollaro/yen arretra a 136,3.
Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+1%) a 83,5 dollari e il Wti (+0,9%) a 77,4 dollari, recuperando terreno dopo le perdite registrate negli ultimi giorni.
Nel comparto obbligazionario, infine, i timori per il rischio recessione si riflettono nell’inversione della curva dei Treasury, con il differenziale tra il rendimento della scadenza biennale e quello del decennale che nelle scorse sedute ha superato i 110 punti base. Il tasso sul decennale cede circa due punti base al 3,97% e quello sul biennale circa 8 punti base tornando sotto la soglia del 5%.
